Mercoledì 24 Aprile 2024

David nel mito: il cinema riparte da Sophia

La Loren, 86 anni, trionfa con ”La vita davanti a sé“. “Volevo nascondermi” di Diritti vince per il film, la regia e l’attore, Elio Germano

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di Beatrice

Bertuccioli

Domina il ritratto del pittore Antonio Ligabue firmato da Giorgio Diritti, Volevo nascondermi: si aggiudica il David per il miglior film, per la migliore regia e per il migliore attore protagonista a Elio Germano. Ma è Sophia Loren a illuminare la serata con la sua prestigiosa presenza. "É difficile pensare che il primo David l’ho ricevuto più di sessant’anni fa. Ma è come la prima volta. L’emozione è la stessa, e anche la gioia è la stessa", ha bisbigliato, commossa la nostra vera, unica diva. "Forse sarà il mio ultimo film, non lo so. Ma io ho ancora voglia di farne altri, perché senza cinema non posso vivere". A lei il David come migliore attrice protagonista per il film diretto dal figlio Edoardo Ponti, La vita davanti a sé.

A vincere tra i registi esordienti, il figlio d’arte Pietro Castellitto con Predatori. Commozione per l’assegnazione del David per la migliore sceneggiatura allo scomparso Mattia Torre, con la sua bambina Emma, 12 anni, chiamata a ritirare il premio. Migliore attrice non protagonista Matilda De Angelis, migliore attore non protagonista Fabrizio Bentivoglio, entrambi per L’incredibile storia dell’Isola delle Rose; Massimo Cantini Parrini ha la sua rivincita sull’Oscar mancato con Pinocchio grazie al David per i costumi di Miss Marx. Ieri sera l’annuncio dei vincitori della 66ª edizione dei Premi David di Donatello, se non proprio una festa per il cinema italiano, ancora in grande difficoltà, certamente un modo per tenere viva l’attenzione su questo settore culturalmente e economicamente molto importante e augurare una decisa ripartenza.

In diretta su Raiuno dagli studi Fabrizio Frizzi, con Carlo Conti per la sesta volta nelle vesti di gran cerimoniere, sono stati assegnati 22 riconoscimenti a film usciti in Italia dal 1° gennaio 2020 al 28 febbraio 2021. Con le sale rimaste chiuse per mesi, sono stati eccezionalmente ammessi anche film approdati sulle piattaforme. Se l’anno scorso Carlo Conti aveva dovuto condurre da solo in studio la serata, con tutti i candidati collegati dalle loro case, per via delle severe restrizioni imposte dal lockdown, ieri sera è andata decisamente meglio. I candidati erano presenti, sempre nel rispetto delle misure previste, in parte negli studi televisivi, in parte al Teatro dell’Opera.

E ieri mattina ha avuto luogo anche il tradizionale appuntamento con il capo dello Stato che ha accolto al Quirinale una piccola delegazione guidata da Piera Detassis, presidente e direttore artistico dei David, per una cerimonia resa per nulla formale dalla brillante conduzione di una scatenata Geppi Cucciari. "L’anno scorso, per effetto della pandemia, non è stato possibile svolgere questa cerimonia. Quest’anno, sebbene realizzata in forma ridotta – ha detto il presidente Mattarella, che ha anche ricordato tre grandi che ci hanno lasciato nei mesi scorsi, Franca Valeri, Ennio Morricone e Gigi Proietti – rappresenta un segnale di ripartenza, di speranza". E un aiuto concreto a ripartire è assicurato al cinema dal governo, che ha tra l’altro previsto all’interno del Recovery 300 milioni di euro per l’ampliamento di Cinecittà e del Centro Sperimentale.

Un po’ di delusione per l’assenza di Monica Bellucci, icona di bellezza, musa di tanti registi non solo italiani. A lei e a Diego Abatantuono è stato assegnato un David Speciale, mentre un’emozionata Sandra Milo ha ricevuto il David alla Carriera e Luca Medici, ovvero Checco Zalone, ha ricevuto il David dello Spettatore. Con il suo primo film da regista, Tolo Tolo, uscito nel 2020 prima della chiusura delle sale, aveva totalizzato 6.674.622 spettatori. In collegamento da Sofia, dove è impegnata sul set de La befana vien di notte – Le origini, Monica Bellucci, ha dedicato il premio alle sue due bambine e ha inviato un ringraziamento e un augurio, sottolineando come "in questo momento l’umanità abbia più che mai bisogno di poesia e bellezza".

Infine, ancora una delusione, dopo il mancato Oscar, nonostante il prestigioso Golden Globe vinto a Los Angeles, per Laura Pausini con Io sì: decisamente a sorpresa, il David per la migliore canzone va a Checco Zalone, per Immigrato.

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