"Danzerò nel Metaverso". Bolle di Capodanno

Il grande ballerino torna su Raiuno il primo gennaio. "Tra classico e futuro. Con Virginia Raffaele, Dargen, Elio, Blanco. E il mio avatar"

di Elisa Vaccarino

Con chi passare il Capodanno, senza patemi? Facile: con Roberto Bolle, “il fidanzato d’Italia”, al suo sesto Danza con me su Raiuno, il primo gennaio. Presentano con lui Luca Zingaretti-Montalbano, Cristiana Capotondi, attrice e dirigente del calcio femminile; nel cast di famosi la poliedrica Virginia Raffaele, Claudia Gerini e Edoardo Leo, Alberto Angela per arte e scienza, Paola Minaccioni, attrice di Özpetek, Dargen D’Amico, giudice di X Factor, Dardust (“Dune-Space Suite”), Elio e il giovanissimo vincitore “da Brividi“ dell’ultimo Sanremo (con Mahmood) Blanco. Un bel parterre, intorno alla grande danza, e tanta voglia di leggerezza. Roberto Bolle, il motore di tutto, ballerà con molte super partners, della Scala e del Royal Ballet, e anche con il suo avatar, nel Metaverso.

Roberto Bolle: quando è scattata la molla per diventare “il” ballerino d’Italia? È stato Sanremo 2016 a provocare il click con il mitico We will rock you?

"Sì, quel Sanremo" rievoca Bolle "è stato il momento di svolta; la reazione del pubblico del Festival ha spinto la Rai ad affrontare la sfida di un format inedito in prima serata a Capodanno. C’è stata fiducia in me, che allora ero inesperto, sapendo però che avrei dato il massimo; con gli anni ho capito meglio le esigenze televisive".

Come si arriva al cuore della gente?

"Con un lungo lavoro; sono stato nominato primo ballerino nel 1996, dopo di che ho toccato tanti mondi diversi, in Italia e all’estero, dalle piazze ai teatri, dalla fotografia al video alla graphic novel, sempre con la stessa serietà e con lo stesso rispetto per gli spettatori".

Niente divismo, quindi, ma vicinanza con il pubblico?

"Sono riconoscente al pubblico, glielo devo; sono consapevole del valore della comunicazione e del contatto, nell’arena mediatica".

Quest’anno per Bolle, inviti in Australia, in Oman (niente torso nudo) e a Cuba. Il balletto, come lo sport – vedi i mondiali a Doha –, è un’arma di soft power efficace: com’è adesso la scuola cubana, scomparsa la grande madre Alicia Alonso?

"È fortissima, fin dalla lezione quotidiana, molto più impegnativa di un normale riscaldamento per professionisti".

Qual è la scuola di balletto più titolata: quella russa, francese, inglese, americana o italiana?

"Tutte; certo quella russa può selezionare il meglio su una base larghissima; comunque ogni buona scuola riconosce i talenti e li fa crescere".

Arrivati in vetta, come ci si difende dal gossip, al vertice della popolarità?

"C’è un unico modo: aver qualcosa di serio da dire".

O, nel caso, del prossimo show su Raiuno, da ballare...

"In questo momento, con la guerra, con i timori per il pianeta, servono sorriso e bellezza. A Danza con me 2023 ci saranno i Trocks en travesti, la danza acrobatica con i “Liberi Di” di Davide Agostini, l’Accademia della Scala, i giovani delle scuole e per me una gran varietà di coreografie top, tra cui Onegin di John Cranko e La vedova allegra di Roland Hynd, con l’argentina top Marianela Nuñez. Le mie partner sono tutte eccellenti: Fumi Kaneko per Acque di primavera di Messerer-Strauss e Diana e Atteone di Agrippina Vaganova, Melissa Hamilton per Infra di MacGregor-Max Richter; Maria Eichwald per Thaïs di Petit; Yasmine Naghdi per Bella addormentata; Virna Toppi per Cenerentola di Nureyev; Nicoletta Manni per una sorpresa".

E altre sorprese?

"Danzerò nel Metaverso con il mio avatar, creato da Igoodi. E omaggerò Ezio Bosso con Rain, in your black eyes".

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