Giovedì 25 Aprile 2024

"Dal fumetto al film, finalmente a mio agio"

Laura Morante è la Nera nella seconda stagione della serie “Christian“, da venerdì su Sky. "Non riesco a fingere di provare sentimenti"

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di Beatrice Bertuccioli

Un personaggio misterioso la Nera, che già per il nome sembrerebbe l’emblema del ‘male’, ma non è così perché nell’universo fluido di Christian i confini sono labili, tra bene e male come tra caos e ordine. Di certo la Nera è un personaggio intrigante e ammaliatore, e non potrebbe essere altrimenti visto che a interpretarla è un’attrice affascinante come Laura Morante. Nella seconda stagione di Christian, sei nuovi episodi prodotti da Sky Studios e Lucky Red, disponibili da venerdì su Sky e in streaming su Now, c’è questa importante new entry. La serie che prende le mosse dalla graphic novel Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti, è firmata da Stefano Lodovichi, che ha intrecciato vari generi, "dal supernatural al crime al drama perché anche la vita vera è un mix di tante cose". Edoardo Pesce (Christian) e Claudio Santamaria (Matteo) sono i protagonisti della storia ambientata a Città Palazzo (nella realtà Corviale, a Roma), periferia segnata da degrado e spaccio.

Laura Morante, chi è la Nera?

"Forse un essere divino o semidivino, sicuramente non del tutto umano. Perché nonostante le stimmate di Christian, siamo in un universo pagano con un olimpo vastissimo di dèi che si fanno la guerra e lei è uno degli attori di questa guerra. Poi, quanto potere abbia, quanto si contrapponga al Biondo (boss di Città Palazzo nella prima stagione ndr), quanto rappresenti il Bene o il Male, non è il caso di svelarlo".

Che difficoltà comporta recitare in una storia nata da un fumetto?

"Ho uno strano rapporto con il mio mestiere e forse per me è più difficile recitare quando non c’è un confine netto tra finzione e arte del recitare, e questo non dal punto di vista delle capacità attoriali ma da un punto di vista morale. Io, ad esempio, non ho mai potuto piangere davvero in un film perché ho una specie di repulsione a usare dei sentimenti reali nella finzione. Quindi se la divisione è più netta, se è chiaro che stiamo giocando, da quel punto di vista mi sento più tranquilla. Mi sembra meno immorale. Però non è detto che poi mi riesca meglio. A me piacciono la tragedia e la commedia, il dramma meno, eppure nella mia carriera ho fatto soprattutto film drammatici. Però sempre con un problema di fondo. Per spiegare qual è il mio problema con il recitare, posso raccontare un sogno?"

Certo.

"Ho sognato che, in un film ambientato ai tempi dell’Inquisizione, facevo una strega che, spinta dagli sgherri, veniva portata al rogo. Il regista mi aveva detto: a un certo punto tu sfuggi di mano agli sgherri, entri dentro al cortile dove c’è una statua delle Vergine Maria, ti inginocchi e preghi, dicendo quello che vuoi tanto la macchina da presa è lontana e non c’è il microfono. Allora giriamo questa scena, io sono concentrata, entro in questo cortile, mi inginocchio davanti alla Vergine Maria e improvvisamente mi commuovo davvero e comincio a dire: io mi vergogno di fare questo mestiere dove si fa sempre finta di provare dei sentimenti che non si provano, non lo voglio più fare. A quel punto la statua della Vergine si muove leggermente, sporge la testa dalla nicchia, e dice: ma sono un’attrice anch’io. E quindi fare un personaggio come la Nera mi sembra una liberazione".

Fa sempre sogni così complessi?

"Spesso, e li scrivo su un quaderno".

Le è piaciuta l’imitazione che ha fatto di lei Loretta Goggi in Benedetta primavera?

"Mi hanno detto di questa imitazione ma non l’ho vista".

Dopo Ciliegine e Assolo, ha in programma un terzo film da regista?

"La sceneggiatura è pronta, è una commedia, scritta insieme a Daniele Costantini, come i due precedenti film, ma non sono riuscita a trovare i soldi. Non so come fanno gli altri, ma io ho sempre grande difficoltà. Ciliegine, dopo che era rimasto quasi sei anni fermo, l’ho fatto in Francia con un produttore francese che mi ha chiesto di spostare l’ambientazione inizialmente prevista a Roma. Per il secondo è stato più semplice avere finanziamenti ma per il terzo ancora non li ho trovati".

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