Martedì 16 Aprile 2024

Dad, lo studio: i ragazzi dormono di più

Lockdown, isolamento e didattica a distanza influiscono sulla salute generale degli studenti, che però, secondo l'Università di Zurigo, guadagnerebbero un'ora di sonno

La Dad ha acuito le difficoltà dei ragazzi più fragili

La Dad ha acuito le difficoltà dei ragazzi più fragili

Durante i lockdown e i periodi di restrizioni dei due anni scorsi, le scuole hanno chiuso l'accesso alle aule ripiegando sulla didattica a distanza. Sommata all'isolamento forzato, ha provocato effetti negativi sul benessere fisco e mentale e sul rendimento degli studenti. Ma la DAD avrebbe almeno un aspetto positivo, sostiene una ricerca dell'Università di Zurigo: senza l'obbligo di alzarsi presto per raggiungere le aule i ragazzi hanno guadagnato un salutare extra di sonno quotidiano. I ricercatori hanno condotto un sondaggio online su 3664 liceali del Canton Zurigo nel corso del primo lockdown del 2020, da marzo a giugno, interrogandoli sulle loro abitudini di riposo e sulla qualità della vita. Facendo il confronto con un'analoga indagine del 2017, durante la settimana andavano a dormire in media 15 minuti più tardi e la mattina si alzavano 90 minuti dopo, dormendo quindi circa 75 minuti aggiuntivi rispetto al solito. Gli adolescenti intervistati hanno riferito una migliore qualità della vita in relazione alla salute e consumavano anche meno caffè e meno alcol. "Sebbene il lockdown abbia chiaramente portato a un generale peggioramento del benessere per molte persone, i nostri risultati mostrano un lato positivo della chiusura delle scuole che finora aveva ricevuto una scarsa attenzione", dice uno degli autori, il professor Oskar Jenni. Senza gli altri effetti negativi dell'isolamento a casa, quelli positivi portati dall'aumento nella quantità di sonno si sarebbero probabilmente rivelati ancora più evidenti. Secondo i ricercatori, l'orario tradizionale di inizio delle lezioni comporta per molti studenti una mancanza cronica di sonno, causa di stanchezza, ansia e disturbi fisici, che a loro volta impattano sulle abilità cognitive riducendo ad esempio la concentrazione e l'attenzione. "Il nostro studio evidenzia chiaramente i benefici di iniziare la scuola più tardi, in modo che i ragazzi possano dormire di più", conclude Jenni. Abituati come siamo all'impostazione tradizionale delle scuole, il suggerimento potrebbe sembrarci improbabile e poco praticabile, ma diversi cantoni della Svizzera stanno effettivamente prendendo in considerazione questa ipotesi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.

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