Venerdì 19 Aprile 2024

Da Longhi a Sgarbi: "Il Rinascimento è a Ferrara"

Con la grande mostra organizzata dal sottosegretario su Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, riapre Palazzo dei Diamanti dopo il restauro

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di Federico Di Bisceglie

Nello scrigno del Rinascimento si entra in punta di piedi. A guidare il galeone nel mare della bellezza c’è un capitano d’eccezione: Vittorio Sgarbi. Non solo in veste di sottosegretario alla Cultura, ma di curatore (assieme a Michele Danieli) di una mostra che "riconsegnerà Ferrara alla sua dimensione di capitale del Rinascimento. E di capitale italiana della cultura, nei fatti". Per quanto l’inclinazione all’iperbole appartenga al presidente di Ferrara Arte, l’esposizione che aprirà al pubblico domani (oggi è prevista un’anticipazione riservata alla stampa) ha oggettivamente il respiro della grande storia.

Per descrivere il senso di Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, Sgarbi instaura una forma di dialogo con il grande critico Roberto Longhi, quasi a volerne raccogliere un testimone. "Questa sarà una mostra addirittura più importante di quella che venne dedicata ai pittori dell’Officina Ferrarese nel 1933 – scandisce il presidente di Ferrara Arte –. Dopo novant’anni restituiamo la dignità che meritano a pittori sconosciuti ai più ma di altissimo valore. Sarà una mostra in quattro tempi, partendo da Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, che restituirà Ferrara alla sua storia pittorica più alta". Questo perché, secondo il critico, "la scuola ferrarese non ha eguali in nessun’altra scuola d’Italia, insieme a quella veneziana e fiorentina".

Quattro momenti si avvicenderanno negli anni seguendo il filo della storia, come tasselli di un mosaico che restituisce l’immagine del rinascimento estense. "Gli altri momenti del percorso espositivo – prosegue Sgarbi - saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella stagione straordinaria: da Mazzolino a Ortolano, passando per Dosso e Garofalo, finendo con Girolamo da Carpi e Bastianino".A suggellare l’importanza della mostra, nei giorni scorsi è stato un riconoscimento consegnato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio a Vittorio Sgarbi: la medaglia del Quirinale.

Forse, però, la cosa più incredibile di tutto questo è che l’inaugurazione della mostra coincide con la "restituzione alla città" di uno fra i "più bei monumenti del Rinascimento". Palazzo dei Diamanti, appunto. Chiuso per restauri dal luglio 2021, i lavori a uno fra i monumenti simbolo della città estense hanno una storia lunga e, a tratti, travagliata. Al centro della polemica, che si tradusse in una petizione promossa proprio da Sgarbi nel 2019 e accolta dall’ex ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, c’era la realizzazione di un padiglione polifunzionale che collegasse le due ali del Palazzo ritenuto "soffocante". Lo studio Labics, che si è occupato dei lavori, ha riprogettato l’intero restauro. E, al sottosegretario, il risultato è piaciuto. Tanto che, nel novembre scorso nell’ambito di un sopralluogo a sorpresa nel cantiere, Sgarbi diede la sua “benedizione“.

Il collegamento tra le due “sezioni“ del Palazzo è stato risolto con un manufatto decisamente meno invasivo. Una pensilina lignea che si estende nel giardino, anche al di là della parte chiusa, rimarcandone le principali geometrie. Sul versante degli spazi espositivi, invece, a dettagliare l’intervento è l’architetto di Labics, Maria Claudia Clemente: "Abbiamo sovrapposto – racconta – un sistema di fodere con una doppia funzione: nascondere tutti gli impianti di cui abbiamo sensibilmente ridotto l’impatto e dare supporto alle opere d’arte".

Nell’ala Tisi e nella Rossetti è stata valorizzata la sequenza rinascimentale e, in questo senso, sono stati inseriti "nuovi portali i ottone brunito, per sottolineare le soglie, il passaggio da una stanza all’altra". Un’altra “chicca“ è rappresentata dal giardino, prima incolto, ora tornato alla luce. Di più. Gli architetti di Labics assieme al paesaggista Stefano Olivari hanno messo a punto un vero e proprio spazio verde "sul disegno rinascimentale dell’antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari". Un altro elemento significativo di un palazzo che sembra sempre più una macchina del tempo. La culla del Rinascimento si appresta a tornare a vivere.

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