Giovedì 18 Aprile 2024

“Da grande“ deve ancora crescere Scherzi a parte, Cattelan è un flop

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"Mi auguro che questo debutto venga apprezzato dal pubblico di Raiuno e porti alla prima rete i tanti ragazzi che seguono Alessandro Cattelan", aveva detto il direttore Stefano Coletta giovedì alla presentazione dello show intitolato Da grande e ricchissimo di ospiti (Il Volo, Mengoni, Elodie, Carlo Conti, Antonella Clerici, Paolo Bonolis) con cui il conduttore quarantenne ex volto Sky (X Factor, Epcc) ha esordito domenica in prima serata sulla prima rete della tv di Stato. Stando alla maggior parte dei commenti sui social – con l’eccezione di chi contesta che si sia trattato solo di una versione troppo lunga di Epcc – lo show è piaciuto: sotto l’hashtag #DaGrande si legge ad esempio "pieno di idee, moderno, lucidissimo nel tentare di tradurre un certo tipo di tv per il pubblico di Raiuno", "finalmente un conduttore ironico, che canta e sa pure l’inglese". Il problema è che, mentre l’Hashtag #DaGrande spopola, i dati di ascolto mettono la grande scommessa di ringiovanimento di Raiuno alla gogna della parola flop. Tralasciando il confronto con la pallavolo, il vero schiaffo a Cattelan viene dal “vecchio“ format – peraltro molto meno costoso del varietà di Raiuno – Scherzi a parte: per gli azzurri su Raitre 3.408.000 telespettatori (share 15.8%), per gli Scherzi di Papi su Canale 5 2.879.000 (share 15.21%). Per Cattelan? 2.376.000, share 12.7%. Non propriamente un “grande“ risultato.

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