Cure a domicilio Il futuro è adesso

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di Alessandro Malpelo

I servizi domiciliari per cronicità e disabilità mettono al centro la qualità di vita delle persone prese in carico, e offrono supporti alle famiglie nell’ottica dell’ottimizzazione della spesa sanitaria. Nello snodo tra ospedale e territorio è destinato a crescere il peso della telemedicina e della tecnoassistenza. Parte da queste premesse la prima edizione degli ’Home care Days’, evento promosso da Coloplast, leader di mercato nel settore della salute intima, in collaborazione con Koncept. In programma appuntamenti in presenza, a Bologna domani e martedì al Savoia Hotel Regency, ma anche talk show in remoto (www.coloplasthomecare.it).

All’evento interverranno esperti dal mondo politico, economico, manager, ricercatori ed esponenti del terzo settore che ruotano attorno al sistema salute. Tra i relatori citiamo Monica Calamai, direttore generale Ausl Ferrara; Americo Cicchetti, direttore Altems; Vincenzo Falabella, presidente FAIP - FISH; Marcello Pani, segretario nazionale SIFO, (Società italiana di farmacia ospedaliera), Teresa Petrangolini, Patient Advocacy Lab; Alessia Polita, campionessa di motociclismo e paraciclista; Pier Raffaele Spena, presidente FAIS. Moderatore degli incontri sarà Pier Luigi Spada, dirigente medico Chirurgia d’Urgenza e Trauma, Policlinico Gemelli, Roma.

La cronicità – si legge nella presentazione – è considerata universalmente come il bisogno emergente del nostro secolo. In Italia, rivelano gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, curato dall’Università Cattolica di Roma, riguardano circa il 40% della popolazione, pari a 24 milioni di italiani. E tra questi ben 12,5 milioni presenta una policronicità. Secondo le stime i numeri saliranno ancora: il Paese nel 2028 conterà 25 milioni di pazienti cronici. Oggi tuttavia i servizi a domicilio verso le persone affette da patologie croniche, con disabilità permanenti, bambini o adulti con patologie e handicap, sono ancora lontane da un livello ottimale.

Questa condizione finisce per gravare tanto sul paziente, quanto sulle famiglie. I servizi domiciliari rivestono un ruolo fondamentale nel futuro della sanità, secondo questo punto di vista occorre sviluppare un percorso di sinergia pubblico-privato che coinvolga pure il mondo dell’associazionismo, puntando su strumenti che permettano, ad esempio, il monitoraggio in remoto. Il dialogo a distanza può avvenire grazie anche a servizi complementari che si avvalgono di messaggistica o di costante supporto telefonico. Fondamentale comprendere quali tecnologie siano maggiormente valide, valutando la sostenibilità delle cure, sollevando il Servizio sanitario nazionale gravato da costi ridondanti, e da attività che oggi come oggi fatica a garantire a tutti.

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