di Marina Santin
Per molti italiani, con l’arrivo di settembre, il capitolo ’vacanze’ è ormai archiviato e si torna dunque alla quotidianità. Ricominciare il lavoro, la scuola e la routine non è mai facile, ma per alcune persone è così traumatico da provocare quella che viene definita post-vacation blues, la sindrome da rientro, non una vera patologia, ma una risposta psico-fisica alla ripresa della vita di sempre caratterizzata da un malessere generale e da una sintomatologia depressiva- ansiosa.
Una condizione transitoria che si protrae per alcune settimane (nel caso perduri è consigliabile consultare uno psicologo), si manifesta con sintomi che comprendono sia la sfera mentale che fisica. I sintomi mentali sono: apatia, mancanza di iniziativa, appiattimento delle emozioni, sensazione di stordimento, difficoltà di concentrazione, irritabilità, nervosismo, ansia, malinconia, senso di vuoto, sbalzi d’umore, demoralizzazione e tristezza.
Quelli fisici, invece: spossatezza, dolori muscolari, affaticamento, cefalee, poca qualità del sonno, insonnia, problemi di digestione e scarso appetito. A causarli: la consapevolezza che la fine delle ferie segna il ritorno a responsabilità, obblighi, orari e doveri; le aspettative mancate di una vacanza non andata come previsto che, lasciando insoddisfatti, rendono il rientro ancora più duro; la mancanza dell’ambiente e delle persone conosciute in ferie; il senso di colpa perché ci si è lasciati andare a uno stile di vita con eccessi e stravizi; e la sensazione di avere troppi compiti da svolgere e di non farcela. Combattere la post-vacation blues però è possibile, basta pianificare alcuni cambiamenti e prendersi del tempo per sé.
Innanzitutto, meglio rientrare dalle ferie qualche giorno prima per organizzarsi e prepararsi alla quotidianità riprendendo orari e abitudini. Secondo, disfare al più presto la valigia e rimettere tutto in ordine per ritrovarsi subito nell’ambiente di sempre. Fondamentale poi, è riprendere una sana alimentazione, sinonimo di forma fisica e qualità del sonno, limitando il consumo di alcool e caffè che possono aggravare i sintomi depressivi e gli stati ansiosi scatenati dal ritorno e ai problemi dalla vita quotidiana.
Anche ripartire gradualmente, evitando di sovraccaricarsi di troppi compiti già dal primo giorno, è un’ottima strategia, così come continuare a ritagliarsi momenti di relax e svago, praticare attività fisica (che stimola la produzione di endorfine, molecole che migliorano l’umore), mantenere gli hobby e le passioni scoperte in vacanza e coltivare le relazioni restando in contatto con le persone appena conosciute e ritrovando quelle lasciate in città.