Covid, quelle analogie con l'influenza russa di 130 anni fa

Secondo alcuni scienziati la cosiddetta “influenza russa” che mise in ginocchio il Paese 130 anni fa fu provocata da un coronavirus pandemico simile alla SARS-CoV-2

Il temibile Coronarivirus

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La rivelazione è di Peter Palese, professore di medicina presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai di New York, durante un’intervista apparsa su un articolo del New York Times. Tra la “Russian flu” e la pandemia che stiamo vivendo negli ultimi due anni – secondo lo scienziato americano - ci sono molte analogie.

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Sintomi comuni e stesse vittime Nel 1889 una misteriosa e terribile malattia respiratoria colpì la Russia e poi si diffuse in tutto il mondo, provocando tragiche ondate pandemiche e molte vittime nel corso di diversi anni. A distanza di 130 anni si prova a fare luce su quella che finora era stata definita semplicemente “influenza russa”. Alcuni ricercatori americani hanno stabilito che le caratteristiche della pandemia influenzale russa somigliano stranamente a quelle dell'attuale, avallando l’idea che l’influenza russa possa essere stata causata da un coronavirus molto simile a quello che provoca il Covid 19. Nello specifico – fanno notare gli scienziati - le persone che presero il virus 130 anni fa, spesso perdevano il senso del gusto e dell'olfatto, e alcuni sopportavano sintomi di lunga durata che persistevano per mesi. L'influenza russa, inoltre, sembrava mietere molte più vittime tra gli anziani piuttosto che tra i bambini, a differenza dei virus influenzali che tendono ad essere altrettanto fatali per entrambe le fasce d'età. I ricercatori hanno utilizzato tutti i documenti storici disponibili, come cartelle cliniche governative, e articoli di giornale. Ancora non ci sono le prove Anche se i sospetti dei ricercatori americani sembrano essere fondati, è bene sottolineare come – almeno al momento – non ci siano prove concrete sui legami tra l’influenza russa e l’attuale pandemia. Gli scienziati stanno investigando attraverso campioni di tessuto polmonare conservati in laboratorio precedenti alla terribile "spagnola”, la pandemia influenzale del 1918, alla ricerca di resti di virus influenzali e coronavirus. Qualora le ricerche andassero a buon fine e il materiale genetico del virus dell'influenza russa compaia nei reperti, si potrebbero scovare ulteriori informazioni utili a debellare il SARS-CoV-2.