Iata: più probabile essere colpiti da meteorite che prendere Covid-19 in aereo

Roma, 10 ottobre 2020 - Da quando è esplosa la pandemia, si è diffuso il timore che l'aereo possa essere un ambiente a rischio per la trasmissione del Coronavirus. In realtà i casi documentati di Covid-19 contratti durante un volo sono molto limitati: 44 da gennaio a luglio su un totale di 1,2 miliardi di passeggeri che hanno viaggiato in quel periodo, secondo i dati diffusi dalla IATA (International Air Transport Association), la principale associazione di categoria delle compagnie. Fatti i calcoli, la probabilità di prendere il Covid in aereo è di 1 su 27 milioni, molto inferiore a quella di essere colpiti da un fulmine in un anno (1 su 135mila) e addirittura a quella di essere colpiti da un meteorite (1 su 1,6 milioni). La cifra include sia i casi accertati di positività legata a un contagio in cabina, sia quelli ritenuti probabili, dedotti dalle pubblicazioni scientifiche disponibili. Ovviamente il numero reale potrebbe essere più alto, vista la difficoltà di identificare eventuali contagi sfuggiti al tracciamento. "Il rischio che un passeggero possa contrarre il Covid-19 a bordo appare molto basso", spiega nel comunicato David Powell, il consulente medico della IATA; "Ci rendiamo conto che potrebbe essere una stima al ribasso, ma anche se il 90% dei casi non fosse stato riportato, si tratterebbe comunque di un caso ogni 2,7 milioni di viaggiatori". Fra i voli citati nello studio dell'associazione, quelli con il maggior numero di casi sono stati un Londra-Hanoi con 15 (classificati come probabili) e un Sydney-Perth con 11 (dei quali 8 certi e 3 probabili).