Mercoledì 24 Aprile 2024

Costruire arte e abbattere gabbie Aulenti "l’architetto geniale"

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"L’architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla", raccontava nella maturità Gae Aulenti, lei che nella professione aveva macinato incarichi prestigiosi, premi, fama internazionale. E spesso anche polemiche, di cui per principio non si curava, così come non si lasciava ingabbiare e incasellare dal genere, dalle difficoltà della vita, le crisi sentimentali, la malattia.

Nata a Palazzolo dello Stella in Friuli Venezia Giulia il 4 dicembre 1927, l’"architetto geniale" Gae Aulenti moriva esattamente 10 anni fa a Milano. Renzo Piano, che le voleva bene, la definiva "una leonessa", Aldo Rossi, che con Vittorio Gregotti e Giancarlo De Carlo aveva condiviso con lei il lavoro nella redazione di Casabella, la citò nel suo discorso di ringraziamento per il Pritzker, il premio Nobel degli architetti. E pazienza se lei, chissà, forse proprio perché donna in un mestiere dominato dai maschi, quel riconoscimento così prestigioso non lo ebbe mai. A Milano c’è comunque una grande e bella piazza che oggi porta il suo nome.

Adesso, proprio in occasione dei 10 anni della scomparsa, la ricorda anche il libro Riflessioni e pensieri sull’architetto geniale (Cairo Editore) di Annarita Briganti: non un saggio né una biografia, ma un diario intimo che segue l’architetto – come ha sempre voluto essere chiamata Gae – per tutta la vita.

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