Mercoledì 24 Aprile 2024

Alcuni scienziati stanno ricreando i cosmetici del Rinascimento

Un progetto dell'Università di Auckland studia e riproduce i trattamenti di bellezza che si usavano ai tempi di Botticelli e Tiziano

Venere allo specchio, Tiziano - Foto: National Gallery of Art/Andrew W. Mellon Collection

Venere allo specchio, Tiziano - Foto: National Gallery of Art/Andrew W. Mellon Collection

Le Veneri di Botticelli, di Tiziano, di Giorgione e degli altri artisti del Rinascimento mostravano l'ideale di bellezza femminile in voga a cavallo fra Quattro e Cinquecento: forme prosperose, pelle candida, labbra piccole e rosse, capelli chiari, sopracciglia sottili e definite. E parallelamente trovavano ampia diffusione manuali e ricettari per preparare cosmetici che consentissero di avvicinarsi a quel canone. Formule per tingere i capelli, sbiancare i denti, rimuovere peli indesiderati, eliminare righe e imperfezioni della pelle, spesso magnificate come segrete e miracolose in modo non diverso da come fa il marketing ai nostri tempi. Se alcuni ingredienti e procedure sono impiegati ancora oggi, molti sono invece stati abbandonati. Affascinato da questo connubio di arte ed estetica, costumi e chimica, un team interdisciplinare di ricercatori dell'Università di Auckland ha avviato il Beautiful Chemistry Project per studiare e ricreare i trattamenti di bellezza rinascimentali. Le fonti a cui attingono sono disparate, come spiegano nella presentazione del progetto: testi di medicina e di chirurgia, erbari, libri di segreti popolari, raccolte di ricette cosmetiche, manoscritti di preparati casalinghi, in latino, italiano, francese e inglese. Considerata l'enorme mole di materiale che esiste sull'argomento, i ricercatori hanno deciso di concentrarsi sui trucchi antirughe e per la bellezza della pelle. Gli studenti e i professori coinvolti preparano i trattamenti attenendosi il più possibile ai procedimenti dell'epoca e quindi ne analizzano la composizione chimica e ne testano gli effetti in laboratorio. Tuttavia le ricette rinascimentali sono spesso vaghe e generiche ed è difficile ricostruire in modo preciso i passaggi da seguire e le dosi degli ingredienti. Ad esempio, il Beautiful Chemistry Project ha lavorato a un trattamento descritto nel 'De' Secreti del Reverendo Donno Alessio Piemontese', pseudonimo dell'erudito Girolamo Ruscelli, un testo di cure e rimedi di grande successo che fu ristampato per secoli. La ricetta si intitola 'A far bella la faccia' e recita: "Piglia fiori di rosmarino, e fallo bollir con vino bianco, e di questo lavati il viso molto bene, ed ancor bevine, ti farà bellissimo il viso, e buon fiato". I ricercatori hanno sperimentato con diverse quantità di ingredienti e tempi di cottura, sia di questa ricetta sia di una sua variante, e hanno quindi analizzato le miscele ottenute scoprendo che il metodo di preparazione "estraeva una varietà di oli essenziali, amminoacidi e zuccheri", fra cui composti come canfora, eucaliptolo e linalolo che si possono trovare anche nei prodotti per la pelle moderni.

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