I corvi non sono solo intelligenti: hanno anche una coscienza

Per la prima volta è stata individuata una forma di coscienza primaria in un essere vivente che non sia l’uomo

Foto: DanCardiff / iStock

Foto: DanCardiff / iStock

Roma, 28 settembre 2020 - Che i corvi fossero degli animali molto intelligenti non è una novità. Per la prima volta, però, si è scoperto che questi uccelli possiedono anche una forma di coscienza e sono in grado di vivere le cosiddette esperienze soggettive, così da essere consapevoli della realtà attorno a loro. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science

L’attività neuronale dei corvi

Il team di esperti americani ha addestrato due corvi per farli reagire agli stimoli visivi presenti su alcuni schermi. Quando i corvi avvistavano la luce, dovevano dire “sì” attraverso il movimento della testa. In caso contrario, per dire “no”, dovevano stare fermi. Alcune luci erano facili da individuare, ma altre erano brevi e deboli: ecco perché i corvi non sono sempre riusciti a notarle. Ed è proprio qui che è entrata in gioco l’esperienza sensoriale soggettiva. Nel momento in cui i corvi comunicavano il “sì”, gli elettrodi impiantati nel loro cervello registravano una intensa attività neuronale nell’intervallo di tempo tra l’avvistamento della luce e la formulazione della risposta (movimento della testa). Quando invece tenevano la testa ferma dopo l’esposizione allo stimolo, la stessa attività neuronale non veniva osservata. Ciò significa, secondo i ricercatori, che è possibile prevedere la risposta dei corvi in base alla loro attività cerebrale.

La coscienza primaria non è presente solo negli umani

In un animale privo di coscienza (intesa come facoltà di avvertire e capire cosa sta succedendo), la risposta dell’attività cerebrale non sarebbe dovuta cambiare in base al riconoscimento o meno di uno stimolo visivo. Nei corvi, invece, la differenza è stata evidente: “I risultati mostrano in modo inequivocabile che le cellule nervose del cervello del corvo sono influenzate dall’esperienza soggettiva, o più precisamente producono esperienze soggettive”, ha detto il fisiologo Andreas Nieder (University of Tubingen), co-autore dello studio. Secondo i ricercatori, questo testimonia la presenza della cosiddetta coscienza primaria o sensoriale, che permette di integrare gli eventi osservati con la memoria in modo tale da creare una consapevolezza del presente. Prima dello studio, questa forma di coscienza era stata individuata solo nei primati. Questa scoperta costringerà la scienza a rivalutare parecchie questioni. La prima fra tutte riguarda il cervello degli uccelli, che non è stratificato come quello umano. Prima della ricerca si pensava che questa conformazione fosse la responsabile dell’assenza di pensiero cosciente. Ma evidentemente non è così: la coscienza primaria, dunque, potrebbe essere molto più comune di quanto pensassimo.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro