Giovedì 18 Aprile 2024

I sogni più assurdi durante il Coronavirus in mostra

Il Museum of London punta a creare una collezione permanente sui sogni notturni durante la pandemia: per farlo sta chiedendo l’aiuto di tutti

Foto: Tero Vesalainen / iStock

Foto: Tero Vesalainen / iStock

La scienza ha più volte testimoniato che l’ansia e lo stress ai tempi del Coronavirus stanno avendo degli effetti molto decisi sui nostri sogni notturni, che spesso si rivelano assurdi e davvero inquietanti. A tal proposito, un importante museo di Londra sta chiedendo alle persone di inviare dei racconti dei propri sogni più particolari di questo periodo, così da creare un repertorio di storie da studiare e conservare per le generazioni che verranno.

I sogni durante il Coronavirus

Il progetto si chiama Guardian of Sleep ed è stato organizzato dal Museum of London in collaborazione con il Museum of Dreams della Western University (Canada). Per la prima volta, un museo chiederà ai clienti di raccontare di getto, usando le parole e le espressioni che si preferiscono, i sogni più particolari elaborati durante le notti di questo periodo così difficile. Gli autori dell’iniziativa puntano a raccogliere i sogni sotto forma di storie orali, esplorando le potenziali correlazioni che potrebbero avere con la salute mentale e con il modo in cui si affrontano le situazioni di stress.

Il Museum of London non punta esclusivamente a documentare delle esperienze condivise durante il periodo pandemico: “Vogliamo allargare la definizione di oggetto da museo, aggiungendo i sogni sotto forma di racconti e testimonianze alle nostre collezioni permanenti. Sarà qualcosa di mai visto prima”, ha detto Foteini Aravani, responsabile dei progetti digitali del Museum of London. Di solito, i musei mostrano i sogni notturni sotto forma di quadri e, in generale, manifestazioni di natura artistica.

Grazie a Guardian of Sleep, spiega Aravani, i sogni verranno registrati e mostrati come storie in prima persona, con l’obiettivo di fornire una narrazione più emotiva e personale: “Lo facciamo per far capire alle generazioni future ciò che stiamo provando di questi tempi”. È possibile raccontare le proprie storie di sogno al Museum of London entro il 31 gennaio mandando una mail a [email protected] o visitando il sito ufficiale del museo.

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