Colori e alta qualità Ecco il Pop-à-porter griffato Kontatto

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di Eva Desiderio

"A settembre la sfilata di Kontatto sarà una sorpresa. La promessa è di Federico Ballandi, fondatore, presidente e direttore creativo del brand di Bologna che vanta 1.300 clienti in Italia e 900 nel mondo. "Questi non sono momenti facili – afferma –, sono tristissimi e non mi sembrava il caso di presentare una collezione ora. Meglio aspettare e sperare che la guerra finisca presto".

Dal quartier generale del brand con la K, al Blocco 14 del Centergross, arrivano ottime notizie sulle vendite dell’ultima collezione per l’estate 2022 che stanno andando molto bene. "Chiudo questo primo trimestre dell’anno con un record – spiega Ballandi –: Pop-à-porter, così l’ho voluta chiamare in segno di positività e di colore, abbiamo venduto subito 200mila capi e di questi ne abbiamo consegnati già il 90%, e questo non è proprio scontato viste le difficoltà che ancora ci sono per reperire i materiali. Dunque il 2022 è partito bene, questi tre mesi ci dicono che stiamo lavorando bene".

Presidente Ballandi, qual è il segreto del successo di Kontatto?

"Il prodotto di qualità, il Made in Italy, la velocità, la continuità del progetto. Il lavoro porta lavoro ed entusiasmo. Siamo già in pista col campionario per il prossimo inverno ed evadiamo ordini su ordini. Un altro segreto è quello di affidarsi a specialisti nella produzione. I miei terzisti sono speciali e io li coinvolgo nei nostri progetti. Voglio che ne facciano parte e non siano semplici esecutori".

Voi siete famosi per la maglieria…

"Certo, è il nostro must. I miei soci sono bravissimi, io stesso mi sorprendo ogni volta davanti alla loro produzione. Sono fantastici nella lavorazione della maglia nel nostro headquarter a Formiggine col maglificio I tre monelli. Un nome non a caso! Da tempo la maglieria è tornata di moda per molti brand, ma per costituisce il Dna. Ci piace moderna ma anche non troppo giovane e un po’ classica, per venire incontro alle esigenze di tutte le clienti. La nostra viscosa è richiestissima e le idee certo non ci mancano per fare sempre meglio".

E poi, avete anche lanciato un’ampia collezione di costumi da bagno?

"E’ la prima volta che facciamo una collezione completa e abbiamo fatto bene perché piace. Pensi che in tre settimane abbiamo venduto 15mila capi. Ho voluto ancora una volta un prodotto di qualità e per questo mi sono affidato a specialisti dei costumi da bagno. Il progetto ha coinvolto me e il mio staff stilistico per un lungo anno, ma il risultato mi sta dando grandi soddisfazioni".

In questi mesi stanno succedendo cose terribili che nuocciono alle vendite. Come affrontate questo periodo?

"Condannando ogni guerra in ogni parte del mondo, dicendo ’no’ a tutto questo dolore. Le vendite, certo, ne risentono anche perché una bella parte di mondo è sotto scacco. I nostri distributori dai Paesi dell’Est Europa si muovono poco e sono incerti sul da farsi. Per il mercato interno la contrazione dei consumi è tangibili, ma caro bollette, crisi economica, caro benzina e comunicazione sempre focalizzata sull’invasione dell’Ucraina non aiutano. Non siamo mai sereni: prima la pandemia, ora la guerra, la moda ne risente moltissimo. Il 24 febbraio quando è scoppiata la guerra i miei agenti e il mio staff erano a Mosca e stavano vendendo bene, come sempre per la fiera CPM. Sono rientrati subito a Bologna. Terrorizzati".

Come va con lo sviluppo degli accessori e con la concentrazione sul brand?

"Molto bene. Gli accessori crescono e i nostri lookbook lo raccontano. Le scarpe sono una rivelazione. Anche qui puntiamo sulla qualità. Bando alle porcherie, non forzo mai la produzione nei miei laboratori: il prodotto deve essere bello e vero. La cliente non deve pensare a Kontatto come a un prodotto one show, ma come una gratificazione e un investimento di stile. Per questo per esempio le fodere sono brandizzate con la nostra firma".

La collezione si chiama Pop-à-porter e ancora Feeling Summer?

"La nuova linea Kontatto per questa estate alle porte è colorata perché il colore ci aiuta a essere più sereni. E mi è piaciuto il paragone con la Pop Art per l’energia che sprigiona, per i suoi colori che fanno bene all’anima e che ci regalano gioia. E anche le fantasie fiorite fanno altrettanto".

Quanti ragazzi lavorano nella sua Factory?

"Sono sessanta, bravi e sempre entusiasti".

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