ANDREA SPINELLI
Magazine

Colapesce e Dimartino: "Ragazzo di destra?. Più che un brano politico è sulle nostre solitudini"

"Con la musica leggerissima possiamo lanciare messaggi importanti" . Il duo di “Splash“ lancia il nuovo album (con tour) ‘Lux Eterna Beach’

Colapesce e Dimartino sul palco di Sanremo con Carla Bruni
Colapesce e Dimartino sul palco di Sanremo con Carla Bruni

Roma, 2 novembre 2023 – "Più che una canzone politica è una canzone sulla paura" spiegano Colapesce (Lorenzo Urciullo) e Dimartino (Antonio Di Martino) a proposito di quella Ragazzo di destra alla radio da qualche giorno, come assaggio del loro secondo album Lux Eterna Beach, in uscita domani. Un ritorno alla canzone politica lanciato a bomba dagli eroi sanremesi della Musica leggerissima e di Splash? Non proprio.

"Partiamo da stereotipi come i migranti invasori, famiglia tradizionale o la sostituzione etnica, che non ci siamo inventati noi" spiega la coppia. "Ma il testo va poi oltre il contingente per guardare altrove. L’ultimo verso dice “come me hai paura“, mettendo idealmente a confronto due solitudini. Un po’ come accade ne La guerra di Piero tra i due militari con lo stesso identico umore “ma la divisa di un altro colore“. Viste le polemiche, quindi, è facile che qualcuno ne abbia travisato il significato". Ragazzo di destra e il primo estratto La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo erano solo delle anticipazioni, visto che il primo singolo ufficiale del nuovo album è Sesso e architettura ed esce contestualmente al prezioso manufatto.

Partiamo dal titolo Lux Eterna Beach: da dove arriva?

Dimartino: "Abbiamo immaginato una specie di limbo, un non luogo in cui compaiono diversi personaggi legati all’immaginario del disco. Titolo che, per altro, avevamo già rivelato nel nostro film, uscito quest’anno, La primavera della mia vita, quando io e Lorenzo arriviamo su questa spiaggia, chiamata proprio Lux Aeterna Beach, discutendo sull’idea di fare un disco completamente libero. Una spiaggia su cui puoi incontrare il capomastro, l’anestesista, la pornostar, il ragazzo di destra, e a un certo punto arriva pure Ivan Graziani".

Già, perché I marinai è un suo inedito.

Colapesce: "Un cerchio che si chiude, visto che la prima etichetta discografica di Graziani è stata quella Numero Uno con cui pure noi pubblichiamo le nostre canzoni. È stato Filippo, figlio di Ivan, a trovare questa traccia, incompleta ma con due strofe molto belle e ancora assolutamente attuali. Nel provino c’era pure un coro di pescatori di Fano a cui il pezzo è dedicato".

Dove sta l’attualità?

Colapesce: "Nonostante sia stato scritto nei tardi anni ’80, un verso come “Mi guadagno il pane come tutti fanno Per ogni figlio che è rimasto in mezzo al mare“ si porta dietro una sua tremenda verità. Purtroppo, la qualità della registrazione non consentiva un utilizzo del nastro. Abbiamo, però, completato il pezzo in punta di piedi, tenendo ben al centro del nostro lavoro l’opera di Graziani e l’estetica delle sue produzioni che ci piacciono di più, a cominciare da quel disco incredibile che è I lupi".

Il 23 novembre parte dall’Estragon di Bologna il Club Tour 2023. Che spettacolo avete in mente?

Colapesce: "Qualcosa di molto suonato: siamo in sette sul palco. Il repertorio poggia ovviamente sulle canzoni dei due album che abbiamo pubblicato finora, senza tralasciare qualche strumentale attinto dalle musiche del nostro film (Nastro D’Argento per la miglior colonna sonora orginale - ndr)".

Un nuovo brano s’intitola Trentamila euro e parla di "trentamila giorni", una vita.

Dimartino: "Ci piaceva l’idea di tirare l’ascoltatore nel pezzo parlando di soldi, anche se poi si racconta di una storia d’amore: la storia di due che si parlano sottovoce sulla spiaggia, mentre il mondo grida, promettendosi “tremila giorni di felicità“. Il riferimento musicale è sicuramente Scott Walker con questo tappeto di archi dissonanti".

Oltre a Walker, altri riferimenti nella realizzazione dell’album?

Colapesce: "C’è un po’ di prog, un po’ di psichedelia alla Flaming Lips, ma anche Battiato, Sufjan Stevens, e perfino Radiohead. Abbiamo attinto soprattutto dalla tradizione musicale italiana anni ’70, perché pensiamo che il cantautorato in questo momento storico possa recuperare una sua centralità, tornado a mandare dei messaggi importanti, magari offrendo anche più piani di lettura come pensiamo sia un po’ la nostra cifra stilistica".

I coreani del talent operistico che hanno rifatto Splash in versione lirica si sono fatti vivi?

Dimartino: "Per qualche tempo ci siamo scritti, con l’intenzione di vederci. Poi sono scomparsi. Comunque, nel video di Sesso e architettura abbiamo messo dei coreani in vacanza a Catania".

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