Clima: è ora di pensare allo scenario peggiore, per salvarci

Solo iniziando davvero a prevedere i rischi e gli scenari più catastrofici possiamo sperare di invertire la rotta del cambiamento climatico e dei disastri che porta

Le conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico

Le conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico

Meglio iniziare a pensare allo scenario peggiore. La crisi climatica è talmente evidente, e con conseguenze talmente impattanti, che non dobbiamo più limitarci a speculare sulla fine dell'umanità, ma dobbiamo cominciare a prepararci. Lo rivela un importante report pubblicato di recente su Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences), che spiega che quella che stiamo vivendo è una crisi ambientale davvero seria e con un forte impatto sulla salute, la sostenibilità di interi ecosistemi e sulle risorse. Nonostante questo, la stiamo perfino sottovalutando. E solo cambiando atteggiamento possiamo invertire la rotta.Pensare allo scenario peggioreIl rapporto, condotto da un team scientifico internazionale e guidato dello University of Cambridge's Centre for the Study of Existential Risk sostiene che è giunto il momento di prendere sul serio gli scenari peggiori e di elaborare un solido piano strategico rispetto a quello che accadrà se - o addirittura quando - il nostro attuale stile di vita muterà radicalmente. In realtà non si parla proprio di ‘fine del mondo’ ma di cambiamento epocale dei nostri paradigmi.Gli elementi ci sono tutti, secondo gli esperti: "Il cambiamento climatico ha avuto un ruolo in ogni evento di estinzione di massa. Ha contribuito alla caduta di imperi e ha plasmato la storia. Anche il mondo moderno sembra essersi adattato a una particolare nicchia climatica", afferma l'autore principale del rapporto, Luke Kemp, "I percorsi verso il disastro non si limitano agli impatti diretti delle alte temperature, come gli eventi meteorologici estremi. Gli effetti a catena, come crisi finanziarie, conflitti e nuove epidemie potrebbero innescare altre calamità e ostacolare la ripresa da potenziali disastri, come una guerra nucleare".Il ruolo del clima nelle catastrofiIn sostanza, spiegano gli autori del paper, il clima estremo andrebbe inserito fra i vecchi elementi alla base dell’apocalisse (pestilenze, guerre e carestie).E ci siamo: gli eventi recenti (Covid, guerra in Ucraina e conflitti diffusi, siccità) sono un’anteprima di quello che potrebbe succedere, aggravato dagli eventi catastrofici causati dal clima. Pandemie, instabilità economica e carenza di cibo sono in agguato, ma sembra che non ce ne stiamo accorgendo, non stiamo agendo per adattare la struttura della nostra civiltà ai mutamenti in corso."Le temperature medie annue di 29 gradi colpiscono attualmente circa 30 milioni di persone nel Sahara e nella Costa del Golfo", spiega Chi Xu, ricercatore in complessità sociale presso l'Università di Nanjing, Di questo passo la temperatura media salirà di 1,5 gradi tra il 2030 e il 2052, rispetto ai livelli preindustriali. Cosa succederà? "Entro il 2070, queste temperature e le conseguenze sociali e politiche interesseranno direttamente due potenze nucleari e sette laboratori di massimo contenimento che ospitano gli agenti patogeni più pericolosi. C'è un serio potenziale di effetti disastrosi a catena".Prevedere i rischi, per prevenirliPer evitare il crollo di queste strutture, dovremmo figurarci il cosiddetto ‘worst case scenario’ e pensare a come affrontarlo. Gli autori della ricerca prevedono un mondo sempre più caldo e devastato dai disastri, in cui sono in agguato altre pandemie, carestie che riducono le riserve alimentari per anni, inflazione a macchia d'olio.Il messaggio chiaro è che viviamo in un mondo sempre più sofisticato e fragile e ci conviene fare i conti con il futuro imminente per evitare il disastro, o affrontarlo al meglio.Significa approfondire gli studi sulla gestione del rischio, sulla previsione degli scenari probabili e la prevenzione degli impatti più disastrosi. Ma non sta succedendo, e solo una perfetta combinazione di cambiamenti di comportamento, azioni politiche e innovazione potrebbe aiutare a cambiare rotta e stabilizzare gli aumenti di temperatura a livelli che ci permettano di evitare catastrofi continue. "Affrontare un futuro di accelerazione del cambiamento climatico rimanendo ciechi agli scenari peggiori è una gestione del rischio ingenua nel migliore dei casi e fatalmente sciocca nel peggiore", concludono i ricercatori.