Mercoledì 2 Ottobre 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Claudio Baglioni: "Adesso l’Arena poi i teatri lirici"

Prosegue il “lungo addio“ del cantautore: dal 19 al 28 settembre otto concerto a Verona

Claudio Baglioni

Claudio Baglioni

Verona, 14 settembre 2024 – Se l’arte si guarda e l’architettura si abita, Claudio Baglioni è sempre stato un po’ di qua e un po’ di là. Abitando le sue canzoni con spettacoli capaci di trasformarle in esperienze fisiche e sensoriali. Ed è proprio questa attitudine che gli ha riconosciuto ieri l’Ordine degli architetti di Verona, iscrivendolo all’Elenco d’Onore degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona, operazione funzionale a far salire la febbre attorno agli otto concerti che lo vedono in scena all’Arena tra il 19 e il 28 settembre. "Ho ricevuto una ventina di Telegatti, ma questo li supera tutti" ha scherzato lui mostrando timbro e pergamena dell’Ordine come un trofeo. L’ennesimo di una carriera che intende suggellare a fine 2026. All’Arena porterà aTUTTOCUORE plus ultra, una versione del suo show nel segno dell’utopico “total theater” di Walter Gropius. "Come tutti gli artisti, essendo cresciuto poco, mi piacciono i giocattoli" ammette lui, 73 anni. "E i miei sono particolarmente costosi".

Finiti questi concerti in Arena, ci sarà un tour nei teatri lirici?

"Sì. Ho già cantato in molti teatri lirici italiani – spiega –, ma non alla Scala. Sono in buona compagnia perché, tolti Paolo Conte e Keith Jarrett, nessun’altro c’è riuscito. E forse anche giustamente, visto che è un tempio sacro. La voglia comunque c’era e stavamo anche per farci avanti. Poi, viste le polemiche scatenate dal concerto di Conte sono stato io a fermare tutto, perché il gioco non vale la candela".

E dopo il congedo, cosa farà?

"La cosa difficile è prevedere quello che succederà ma mi piacerebbe studiare ancora di più quello che mi è mancato della dottrina musicale. Per esempio pianoforte, armonia e composizione. Sono cose che ho fatto sempre in modo confuso, sparso. Vorrei recuperare".

A Sanremo torna Conti. Potrebbe tornare pure Baglioni?

"Il Festival già non volevo farlo il primo anno, poi ho fatto anche il secondo. È una super trasmissione televisiva e deve farla chi fa la tv. La gente probabilmente direbbe: Baglioni a Sanremo? ‘n’altra volta? Dopo quella direzione artistica ho un po’ smesso di ascoltare le musiche che girano intorno. Ma ho il timore che molto di quel che circola oggi non resterà perché è di una qualità che non può restare, può interessare oggi ma non diventerà un classico, come molto del rap o della trap, sono troppo legati al momento. E questo è un peccato in quanto si creeranno dei buchi nella memoria storica della cultura popolare".

Tentato dal cinema?

"Mi piacerebbe scrivere per il cinema, musica di commento, mentre oggi sento che è sempre più d’impressione".