Sabato 20 Aprile 2024

Claudia Gerini: "Studio da cattiva e picchio Coliandro"

"Non giudico chi usa il proprio corpo per fare carriera"

Claudia Gerini

Claudia Gerini

Milano, 19 novembre 2018 - Siamo abituati a vederla in ruoli brillanti, stavolta invece Claudia Gerini interpreta il personaggio di una femme fatale cattivissima e pure manesca. Tutto nel prossimo episodio dell’Ispettore Coliandro, mercoledì su Raidue.

Claudia Gerini con Giampaolo Morelli sul set dell'ispettore Coliandro
Claudia Gerini con Giampaolo Morelli sul set dell'ispettore Coliandro

Sarà vittima anche lei del fascino del bel poliziotto? «Non c’è il tempo per amoreggiare perché io lo meno tutto il tempo»

A proposito di combattimento, lei è cintura nera di taekwondo. Come è nata questa passione? «Mi affascinava il dinamismo e la spettacolarità di certi calci. Vengo dalla danza, e quindi ho un’elasticità di base. A quel tempo ero appena diventata mamma ed essere consapevole del proprio corpo e delle proprie potenzialità fisiche mi dava sicurezza. Non bisogna confondere lo studio delle arti marziali con l’esaltazione della violenza: è il contrario, infatti io non sono per niente aggressiva. Sa come è nata l’idea di questo episodio di Coliandro?».

Racconti. «Avevo appena finito di girare Amore e Malavita dei Manetti Bros. Scherzando ho proposto: perché non mi fate fare un episodio di Coliandro? Dite a Lucarelli se mi scrive un ruolo d’azione, una specie di Kill Bill. Credevo fosse solo una battuta, invece dopo un po’ mi è arrivata la sceneggiatura».

Ha rivelato di essere stata molestata una volta in vita sua da un direttore di doppiaggio. «Purtroppo una donna su tre ha subito qualche violenza. A me è capitato anche in un paio di altri episodi. Non violenza fisica, ma avance indesiderate, sgradevoli e insistenti, a cui sono riuscita a sfuggire. Però non ho dovuto menare le mani, me ne sono semplicemente andata».

Ho letto la sua frase ‘Se qualcuno pensa di poter fare carriera ricorrendo a questi mezzi, deve poterlo fare’. «Il fatto di usare la propria avvenenza per raggiungere certi obiettivi riguarda solo la propria coscienza. Ognuno è libero di fare quello che vuole del proprio corpo. Odio questi finti moralismi. Non sta agli altri giudicare.»

Giampaolo Morelli sostiene che l’ispettore Coliandro è il prototipo del single di oggi. Se non sbaglio in questo momento anche lei si trova in questa situazione. «È così. Continuo a credere nella famiglia tradizionale, anche se la mia esperienza personale mi ha portato a interrompere alcune relazioni. Mi piace considerarmi libera, più che single. Per me è una condizione nuova, perché, dai 14 ai 46 anni, sono sempre stata fidanzata o sposata. Ho due bambine a casa, quindi un’idea di famiglia c’è sempre. Ho un bel rapporto con i due papà, con loro mi consulto sempre. Insomma, da sola sul divano a mangiare la pizza surgelata, come succede a Coliandro, non ci finisco».

Lei ha detto che di solito frequenta uomini ‘che hanno percorso i miei stessi chilometri’. «Non mi piacciono le etichette. Mi interesso a un essere umano, non a una carta d’identità. Avendo però avuto - per la prima volta nella mia vita - una relazione con un uomo molto più giovane di me, ho notato che le esperienze fatte nella vita alla fine contano. Se tu devi fare ancora tante cose, mentre io le ho già fatte, ebbene la differenza si avverte».

A proposito del suo ultimo fidanzato, Andrea Preti, di 17 anni più giovane, è stata accusata di averlo scaricato ‘senza pietà’. «Non è così. Sono stata molto carina, molto educata, molto chiara. Interrompere un rapporto è sempre brutto, ma fare cose brutali non è da me. Ma non parliamone più, per favore».

Per qualche mese ha fatto parte del cast di ‘Non è la Rai’. Che ricordo ha? «Avevo 17 anni. Era come stare in un gigantesco college, ci divertivamo perché facevamo gli stacchetti, c’era tanta musica. Ancora oggi ho delle amiche che ho conosciuto lì. Gianni Boncompagni era un vulcano di idee, ironico, intelligente, divertente. Lo ricordo come un periodo super. Fuori dagli studi avevamo una folla di ragazzi che ci aspettava, era pazzesco.»

Ha detto che lei vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Come si fa? «Ci si nasce. Preferisco sempre chiedermi cosa posso fare io piuttosto che lamentarmi di quello che non mi viene dato». 

Lei è credente? «Sì. Fare un sorriso a una persona è un potere di luce e di amore. Io penso che siamo venuti a questo mondo per portare amore».

Netflix sta uccidendo il cinema? «Le serie tv lo stanno uccidendo... Anche i miei figli guardano le serie e Youtube. La comodità di vederti a casa uno spettacolo è vincente, anche se io amo più di ogni cosa l’esperienza del cinema, quando si spengono le luci e cominciano a raccontarmi una storia».

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