Giovedì 18 Aprile 2024

Stranger Things: il non-razzismo affrontato male dai fratelli Duffer

Secondo molti spettatori della serie tv, il tema razziale doveva ricevere un’attenzione diversa all’interno dello show Netflix

L'attrice Priah Ferguson dal profilo Twitter di Netflix

L'attrice Priah Ferguson dal profilo Twitter di Netflix

Quando una serie TV arriva ai livelli di successo raggiunti da ‘Stranger Things’ è facile che venga travolta anche da alcune polemiche. Una di queste ha coinvolto i fan di colore dello show, che ritengono inadeguato il modo in cui il format ideato dai fratelli Duffer ha affrontato (o meglio non ha affrontato) la questione razziale.

Gli indizi impliciti

I personaggi neri all’interno della serie non mancano: Lucas (Caleb McLaughlin) è uno dei protagonisti assieme al suo gruppo di amici e sua sorella Erica (Priah Ferguson) ha conquistato un ruolo sempre più importante con l’avanzare delle stagioni. Nonostante questo, però, la fanbase di colore di ‘Stranger Things’ ritiene poco realistico che in una cittadina come Hawkins, nell’Indiana degli anni ’80, le differenze tra bianchi e neri non vengano mai sottolineate. Questo, infatti, accadeva nella realtà dell’epoca e doveva trovare uno spazio anche sullo schermo. La tesi di questi spettatori è che i comportamenti e i riferimenti razzisti siano in realtà presenti nella serie, ma mai realmente resi espliciti.

L’odio di Billy

La comparsa di Max nella seconda stagione ha posto l’attenzione sul primo vero caso di razzismo all’interno di ‘Stranger Things’. Il suo fratellastro Billy, infatti, minaccia più volte la ragazza quando la vede in compagnia di Lucas Sinclair e le intima di non frequentarlo. Il motivo dell’astio che Billy nutre nei confronti di Lucas non viene mai spiegato, ma il suo problema potrebbe effettivamente essere il colore della pelle del ragazzo che esce con Max. Visti i rapporti non proprio idilliaci tra i due fratellastri non è infatti plausibile che quella di Billy sia solo una gelosia eccessiva e protettiva da fratello maggiore.

Lucas ed Erica nella quarta stagione

Nella quarta stagione i riferimenti a possibili comportamenti razzisti sono invece diversi. La voglia di riscatto di Lucas, che tenta di diventare popolare e farsi accettare da tutti giocando a basket, nasconderebbe secondo alcuni fan un passato da bullizzato. Non solo perché considerato un nerd, ma anche a causa del colore della sua pelle. Nelle ultime scene dell’episodio conclusivo della quarta stagione, inoltre, si assiste a una vera e propria aggressione. Mentre la maggior parte dei ragazzi affronta i mostri del Sottosopra, i fratelli Sinclair si battono nel mondo reale contro alcuni giocatori di basket, guidati da Jason, che li minacciano. Gli aggressori sono tutti bianchi e la scena – a detta di molti fan di colore – assomiglia a un attacco dallo sfondo razzista. In tanti hanno ritenuto addirittura poco funzionali alla trama questi fotogrammi, che hanno solo rischiato di “ghettizzare” gli spettatori neri obbligati a vedere i personaggi che gli somigliano come vittime di un gruppo di ragazzi bianchi.

Poca considerazione per Patrick

L’ultimo dettaglio che ha creato malcontento tra i fan di colore di ‘Stranger Things’ riguarda Patrick, l’unico ragazzo nero tra le vittime di Vecna. La sua storia – a differenza di quelle di Chrissy, Fred e Max – non viene mai approfondita e non è chiaro a causa di quali debolezze la creatura malvagia decida di attaccarlo. Un dettaglio che non è stato molto gradito dalla comunità nera. Nella quinta stagione i fratelli Duffer riusciranno a farsi perdonare per tutte queste sviste e omissioni? Non dobbiamo fare altro che attendere il 2024 per scoprirlo.

 

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