Sabato 20 Aprile 2024

Julianne Moore cerca vendetta nel film 'Stone Mattress'

Adattamento del racconto di Margaret Atwood, con Sandra Oh nel cast e Lynne Ramsay alla regia, è una storia di "maternità rubata e abusi sessuali"

Julianne Moore

Julianne Moore

Julianne Moore (premio Oscar per 'Still Alice') e Sandra Oh ('Killing Eve', 'Grey's Anatomy') saranno le protagoniste del film 'Stone Mattress', adattamento dell'omonimo racconto scritto da Margaret Atwood, diventata famosissima come autrice del romanzo distopico 'Il racconto dell'ancella'. Regia e sceneggiatura sono della scozzese Lynne Ramsay, che fra le altre cose ha realizzato in carriera '... e ora parliamo di Kevin', 'A Beautiful Day - You Were Never Really Here', 'Ratcatcher' e 'Morvern Cellar'. Amazon Studios guida la cordata dei produttori, in vista delle riprese che inizieranno nel mese di settembre. A latere del Festival di Cannes 2022 si stanno stringendo accordi con StudioCanal e Film 4 per dare solidità al progetto. 'Stone Mattress' è prodotto da John Lesher ('Birdman') e JoAnne Sellar ('Il petroliere'): nomi e titoli di lusso. Si tratta di "un thriller di vendetta ambientato su una nave da crociera in rotta nell'Artico" (così viene descritto il film a Cannes). La trama racconta di una sessantenne di nome Verna (Julianne Moore), psicoterapista in pensione e per due volte vedova, che si concede una crociera di lusso lungo il cosiddetto passaggio a nord-ovest. Vale a dire la rotta navale che collega l'oceano Atlantico all'oceano Pacifico, attraverso l'arcipelago artico canadese (nel Mar Glaciale Artico). Una volta a bordo, Verna incontra l'affascinante Grace (Oh) e anche un uomo di nome Bob che a prima vista sembra nettamente meno elegante e brillante di Grace. Eppure Verna si concentra su di lui: ha infatti di fronte, non riconosciuta, l'uomo che la violentò quando lei aveva quattordici anni. Rimase incinta, fu trasferita in una casa per madri non sposate e, una volta nato, il figlio le fu sottratto. Tanto basta per meditare vendetta e omicidio. Il racconto 'Stone Mattress' è stato pubblicato per la prima volta nel dicembre 2011, sulle pagine del New Yorker. Poi è stato inserito nella raccolta del 2014, insieme ad altre otto storie. Lynne Ramsay ha dichiarato di averlo apprezzato enormemente. Due le ragioni principali. La prima: "Mi ha subito colpito il modo in cui Atwood ha inquadrato il trauma profondamente sepolto di una donna in post-menopausa - una fascia d'età di cui si parla troppo raramente - attraverso il carattere dinamico e sfaccettato di Verna. Dal suo umorismo ironico ai suoi momenti di gelida vendetta e al delicato ritratto di una repressione emotiva specifica della generazione boomer, è una storia che ho voluto materializzare sullo schermo sin dalla prima lettura". La seconda ragione di apprezzamento è marcatamente politica: "L'attuale attacco ai diritti delle donne in tutto il mondo, in particolare per quanto riguarda il ribaltamento di Roe v Wade in America, rende più importante che mai questa storia di maternità rubata e abusi sessuali. L'opportunità di girare nell'Artico, la prima linea della minaccia più urgente per il nostro mondo e sull'orlo di una trasformazione irrimediabile, presterà alla storia un ulteriore livello di devastazione. Proprio come le calotte di ghiaccio, che si sciolgono per rivelare storie antiche, 'Stone Mattress' vede anni di dolore e furia di Verna scongelarsi davanti ai nostri occhi per esporre la cruda emozione sottostante".

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