Ruben Östlund è presidente della giuria del Festival di Cannes 2023

Svedese classe 1974, Ruben Östlund ha vinto la Palma d'Oro del Festival di Cannes per due volte, grazie ai film 'The Square' (2017) e 'Triangle of Sadness' (2022). Ora la kermesse francese l'ha nominato presidente della giuria per l'edizione del 2023, che si terrà dal 16 al 27 maggio. In questo modo, Östlund è diventato il primo svedese a ricoprire questo ruolo dai tempi di Ingrid Bergman, nel 1973. È anche il terzo vincitore di due Palme d'Oro a presiedere la giuria del concorso principale, dopo Francis Ford Coppola ed Emir Kusturica. "In qualità di presidente della giuria", ha dichiarato Ruben Östlund, "ricorderò ai miei colleghi la funzione sociale del cinema. Un bel film è un'esperienza collettiva, ci stimola a pensare e ci fa venire voglia di discutere quanto abbiamo visto. Quindi, vediamoli insieme!". Ruben Östlund ha iniziato a girare film nei primi anni Duemila e ha conosciuto un crescente successo a partire dal 2014, anno in cui è uscito 'Forza maggiore'. Con 'The Square' ha portato su grande schermo un raffinato ragionamento intorno al senso dell'arte contemporanea, e grazie a 'Triangle of Sadness' ha allestito una satira feroce del capitalismo, conquistando anche il suo maggiore successo commerciale. Il Festival di Cannes è sempre stato un posto speciale, per lui: il suo secondo e terzo lungometraggio sono stati presentati all'interno delle sezioni collaterali al concorso principale, e 'Forza maggiore' conquistò il premio della giuria di Un certain regard. Dopo la nomina a presidente della giura del Festival di Cannes 2023, Ruben Östlund ha commentato: "Sono felice, orgoglioso e onorato di avere ricevuto questo incarico. In nessun altro luogo, nel mondo del cinema, l'attenzione è così forte come quando si alza il sipario sui film in concorso a questo festiva. Sono sincero quando dico che la cultura cinematografica sta attraversando il suo periodo più importante di sempre. Il cinema ha una caratteristica unica: lo guardiamo insieme, e questo modifica l'intensità dell'esperienza. Ci fa riflettere in maniera diversa rispetto a quando scrolliamo in modo compulsivo di fronte a singoli schermi".