Giovedì 18 Aprile 2024

In Europa solo il 17% dei registi televisivi è donna, in Italia meno

Il report dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo fotografa la parità di genere sul lavoro in TV: ci sono luci e ombre, e le seconde sono di più

Foto: sito dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo

Foto: sito dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo

L'Osservatorio europeo dell'audiovisivo (OEA) ha pubblicato un report nel quale ha fatto il punto sulla condizione professionale delle donne europee nel mondo della produzione televisiva. I dati hanno luci e soprattutto ombre e, per esempio, solo il 17% delle donne riesce a occupare il ruolo di regista di un film per la televisione o di una serie TV. E se il dato europeo sembra basso (lo è), ancora meno roseo è quello italiano, dove la percentuale scende al 10%. Cifra simile a quella rilevata in Francia e Regno Unito e ben distante dal 30% della Norvegia. Donne e lavoro nell'industria televisiva europea

L'OEA ha preso in considerazione un arco di tempo compreso fra il 2015 e il 2020, analizzando la situazione di circa 130 fra canali televisivi e servizi di streaming. In totale, stiamo parlando di qualcosa come 37mila tra episodi di telefilm e film per il piccolo schermo. I dati che fanno sperare bene

Il primo dato che emerge è che in alcune professioni il gap di genere è meno pronunciato: ad esempio nel campo della produzione, dove la media europea di donne lavoratrici raggiunge il 44%. In questo settore il vertice positivo è rappresentato dall'80% della Finlandia, mentre quello negativo è il 5% dell'Ungheria. Per quanto riguarda il mondo della recitazione, il 43% degli show analizzati ha una donna per protagonista e il 90% ne ha una fra i ruoli principali del cast. Più contenuto il dato delle sceneggiatrici, che rappresentano il 36%. Bisogna però tenere conto che in media firmano più copioni (14,3 al posto dei 12 dei colleghi maschi) e che spesso collaborano con uno o più autori: da qui la stima dell'OEA, in base alla quale le scrittrici donne hanno contribuito al 58% di tutta la televisione di finzione realizzata nei cinque anni presi in considerazione dallo studio.

I dati decisamente negativi

Se in alcuni campi le professioniste possono contare su un terreno tutto sommato favorevole, o quanto meno non ostile, il discorso è più difficile in altri settori. Come già ricordato, a livello europeo le regista rappresentano solo il 17%, con l'aggravante che in media lavorano meno: dieci episodi diretti contro i 13,4 dei colleghi maschi. Ancora peggio i numeri delle compositrici di colonne sonore (5%) e delle direttrici della fotografia (7%).

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