M3GAN, è già in lavorazione il sequel del film horror

I produttori dell'horror fantascientifico 'M3GAN' speravano che il film desse vita a un intero franchise e così è stato: a meno di un mese dall'esordio nelle sale cinematografiche di mezzo mondo, avvenuto all'inizio di gennaio, Universal Pictures, Blumhouse e Atomic Monster hanno messo in cantiere il sequel. Si intitolerà 'M3GAN 2.0' e vedrà il ritorno su grande schermo dei personaggi interpretati da Allison Williams e Violet McGraw, oltre ovviamente alla bambola omicida che dà il titolo al film. Può interessarti anche: Jung_E, il film sudcoreano di fantascienza esce su Netflix

M3GAN, il sequel è in arrivo

Il film 'M3GAN' racconta di una brillante scienziata che si ritrova a dover gestire la nipotina, rimasta recentemente orfana dei genitori. Decide di sfruttare la situazione per fare un test su Model 3 Generative Android (il cui acronimo è appunto M3GAN): una bambola tecnologicamente avanzatissima e pensata per aiutare i genitori nella cura dei figli. Il problema è che qualcosa va storto, la bambola in questione acquisisce autocoscienza e inizia a fare cose piuttosto discutibili, per quanto animate dall'intenzione di proteggere l'integrità fisica ed emotiva della bimba alla quale è stata affidata. 'M3GAN' è stato prodotto con un budget di 12 milioni di dollari e in meno di due settimane ha superato i 100 milioni al botteghino mondiale. Un successone economico, insomma, accompagnato anche da recensioni più che positive. Da qui la messa in cantiere del sequel. I dettagli sulla trama del film numero due sono al momento segreti. Però sappiamo che la sceneggiatura del sequel sarà scritta da Akela Cooper, cioè l'autrice di 'M3GAN', oltre che degli horror 'Malignant' e 'Hell Fest', e delle serie TV 'Luke Cage' e 'Star Trek: Strange New Worlds'. Non è chiaro invece se il regista di 'M3GAN' Gerard Johnstone ('Housebound') tornerà dietro la cinepresa. Già ora Universal Pictures ha prenotato il 17 gennaio 2025 come data di uscita al cinema di 'M3GAN 2.0'. È più tempo di quanto ci aspettassimo. Normalmente, in questi casi, vale la regola del battere il ferro finché è caldo. Invece pare che tutti vogliano prendersi i tempi necessari a fare le cose per bene. È una buona cosa.