Domenica 22 Giugno 2025
GIOVANNI BOGANI
Cinema e Serie Tv

La pazza Maremma di Buffalo Bill. Il buttero Borghi "meraviglioso scemo"

“Testa o croce?“ di Zoppis e Rigo de Righi a “Un certain regard“: un western all’italiana anti macho. L’attore si ispira (anche) a Terence Hill: "Fra tanti maschioni, una storia di emancipazione femminile".

“Testa o croce?“ di Zoppis e Rigo de Righi a “Un certain regard“: un western all’italiana anti macho. L’attore si ispira (anche) a Terence Hill: "Fra tanti maschioni, una storia di emancipazione femminile".

“Testa o croce?“ di Zoppis e Rigo de Righi a “Un certain regard“: un western all’italiana anti macho. L’attore si ispira (anche) a Terence Hill: "Fra tanti maschioni, una storia di emancipazione femminile".

"È un film pazzo, un film folle. Siamo tutti una gabbia di matti che si è incontrata, cercando di raccontare una storia di libertà e di amore. Ed è anche una storia di emancipazione femminile, diversa dal western classico, dove ci sono solo maschioni a cavallo che si prendono a cazzotti e si sparano". Alessandro Borghi (nella foto con Nadia Tereszkiewicz), 38 anni, un David di Donatello vinto per Sulla mia pelle, racconta così Testa o croce?, western anomalo di Matteo Zoppis e Alessio Rigo de Righi, registi italoamericani quarantenni, già autori del sorprendente Re Granchio. Con Testa o croce?, in concorso nella sezione “Un certain regard“, Borghi torna a Cannes tre anni dopo l’exploit de Le otto montagne, quando, con la barba folta come un bosco e accento cupo da montanaro, contribuiva al successo del film, che vinse il Premio della giuria. Stavolta non c’è la neve, ma il fango. Un West italiano, le paludi della Maremma toscana. Siamo in Italia, agli inizi del Novecento, quando arriva il Wild West Show di Buffalo Bill, con i suoi spettacoli di cowboy. Si affrontano cowboy americani e butteri italiani: e la giovane moglie di un signorotto locale s’innamora del buttero che vince la sfida. Insieme fuggiranno, con Buffalo Bill sulle loro tracce.

Il buttero in fuga è Alessandro Borghi. Che, sia nell’aspetto che nell’atteggiamento, ricorda vagamente Terence Hill, in un film che rende omaggio allo spaghetti western di Sergio Leone, ma anche alla commedia all’italiana di Monicelli e Risi, e al western dissacrante di Bud Spencer e Terence Hill. "Sì, all’inizio ho pensato a lui – dice Borghi – Lo avevo conosciuto quando avevo 19 anni, e lui faceva don Matteo". Ma il buttero Alessandro Borghi è un cuore puro, un cowboy innocente. "Sa solo andare a cavallo – dice Borghi – Non sa sparare, non sa nemmeno come innamorarsi. Viene preso a schiaffi dagli eventi. È un meraviglioso scemo, emblema di quello che siamo un po’ tutti noi maschi. Uno scemo che viene salvato da Rosa".

Rosa è Nadia Tereszkiewicz, attrice francofinlandese rivelata da Valeria Bruni Tedeschi nel film Les Amandiers, e protagonista dello splendido Rosalie nel ruolo di una donna barbuta. Qui, Nadia è Rosa, la donna in fuga. È lei che ha iniziativa, che ha coraggio, che difende il suo Santino. "È lei la chiave di un western non machista", dice Borghi. Nadia racconta la sua esperienza sul set, dove ha recitato in italiano: "Ho iniziato molto ‘scolastica’, imparando tutto fin nelle virgole, per finire improvvisando in italiano", dice. "Tutti i giorni avevamo la gioia di non sapere esattamente come sarebbe andata, la libertà di cogliere l’attimo, grazie a due registi costantemente in ascolto".

John C. Reilly, attore candidato all’Oscar, è Buffalo Bill. "Onestamente, da piccolo credevo che Buffalo Bill neppure fosse esistito – confessa l’attore – Poi mi è piaciuto molto questo personaggio contraddittorio, che ha combattuto per davvero contro i nativi americani, ma che poi si lascia prendere la mano dalle storie che racconta, completamente inventate. E poi mi è piaciuta questa esperienza surreale di girare un western in Italia".

Esperienza nata dalla immaginazione dei due registi. "Il nostro film nasce da una passione profonda per le ballate popolari, i racconti che sentivamo da bambini", dicono. "Storie tramandate di bocca in bocca, dove la verità diventa mito. Buffalo Bill fece questo tour in Europa, e si narra di questa sfida fra butteri e cowboy, una storia che conoscevamo fin da bambini". Spiegano: "Abbiamo girato tra Lazio e Maremma, tra paludi bonificate, montagne e mare. Volevamo evitare il western polveroso, e ci siamo ritrovati con un western ‘fangoso’, dove l’eroe del film, il personaggio maschile classico, il cowboy, viene messo in discussione e smontato pezzo dopo pezzo. Il titolo? Riguarda non ciò che esce dal lancio della moneta, quanto ciò che uno desidera, mentre la moneta è ancora in aria".