L'Undicesima ora: l'attivismo di Hollywood per salvare il pianeta

Di Ilaria Amato - Ci ha messo la faccia prima di tutti, quando ancora salvare il pianeta non era di moda a Hollywood, quindi le accuse di greenwashing da star che qualcuno gli ha mosso non hanno senso. Quando Leonardo DiCaprio ha iniziato ad occuparsi di ambiente, Greta Thunberg non era nata: era il 1998 e, reduce dal successo di Titanic, l’attore creò la sua Leonardo DiCaprio Foundation per lottare contro il riscaldamento climatico. Nel 2014 venne anche nominato ambasciatore di pace per il clima alle Nazioni Unite con un discorso di grande impatto diventato virale su YouTube: «Non fate come noi attori che di mestiere creiamo illusioni: far finta che la crisi climatica non esista non significa risolverla». Ma il suo impegno più incisivo a favore del pianeta è sempre arrivato dal cinema: presentato al Festival di Cannes nel 2007, L’undicesima ora - che trovate in streaming su CHILI e che nel titolo indica l’ultima occasione per agire contro il disastro ecologico - è solo il primo di una serie documentari green che DiCaprio ha prodotto. Qui presta voce e volto per raccontare la situazione ambientale, con il contributo di personaggi illustri: da Mikhail Gorbachev a Stephen Hawking, da Wangari Maathai a Paul Hawken. Dopo questo documentario ne arriveranno altri, su tutti Before The Flood che nel 2016 distribuì gratis per arrivare a un pubblico più ampio, raccontando il suo viaggio intorno al mondo per esplorare gli effetti del cambiamento climatico. Per girarlo rischiò perfino la vita: durante un’immersione alle Galapagos, esaurì la bombola. A salvarlo fu Edward Norton che condivise l’ossigeno con lui. Il cinema può salvare la vita. E il pianeta...