di MANUELA SANTACATTERINA - «L’emozione più grande è stata quella di incontrare gente per strada che mi raccontava parti del film: citavano momenti, scene in cui hanno apprezzato dei momenti che li hanno colpiti. Il racconto del film attraverso il pubblico è particolarmente emozionate. Molti mi hanno detto di aver ricordato loro la madre, una zia, una nonna. Questo significa aver risvegliato il loro delle emozioni e degli umori. Non è tanto il personaggio che racconto ma l’emozione trattenuta dell’infanzia, del passato…». Hot Corn ha incontrato Teresa Saponangelo, tra le protagoniste della V edizione del Filming Italy Sardegna Festival al Forte Village di Cagliari, dove ci ha raccontato del confronto con il pubblico all’indomani dell’uscita di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Ma anche della sua infanzia passata nel Teatro Politeama di Napoli che ha acceso la sua passione per la recitazione e dei percorsi paralleli, suo e di Paolo Sorrentino, chiusi con la vittoria ai David e segnati dall’incontro con Antonio Capuano.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro