Mercoledì 2 Ottobre 2024

Film e serie tv a cui gli attori hanno detto sì solo per guadagnare

Non solo il fuoco dell’arte ma anche un’attenzione ai bonifici

Film a cui gli attori hanno detto sì per guadagnare - Crediti iStock Photo

Film a cui gli attori hanno detto sì per guadagnare - Crediti iStock Photo

Ci sono attori che hanno cambiato il proprio fisico per interpretare al meglio le fattezze di un personaggio. Altri hanno seguito, per mesi, specifici percorsi per essere il più credibile possibile per il ruolo che avevano deciso di impersonare. Il sacro fuoco dell’arte, per numerosi attori, è stato il trampolino per un serio impegno e per rappresentare in maniera credibile uno specifico personaggio. Diversamente, ce ne sono altri che hanno ammesso, candidamente, di aver accettato di recitare in un film o in una serie tv solamente per questione di soldi e non perché convinti dal copione. Ecco qualche curioso e interessante esempio.  

Rush Hour – Jackie Chan

Rush Hour è un film del 1998 con la regia di Brett Ratner e interpretato da Jackie Chan e Chris Tucker nei panni di due agenti di polizia ai quali viene assegnato il compito di salvare la figlia di un diplomatico cinese che è stata rapita.

Il film ebbe un successo internazionale inaspettato al punto che vennero girati altri due capitoli, dando vita ad una vera e propria trilogia: Colpo grosso al Drago Rosso - Rush Hour 2 (2001) e Rush Hour - Missione Parigi (uscito nel 2007). Nonostante il consenso ottenuto dalle pellicole, Jackie Chan non ha mai mostrato particolare affezione al progetto. E ha ammesso: “Non avevo motivo di fare quei film se non per i soldi. Datemi i soldi e va bene. Non mi piace “Rush Hour”. Ironia della sorte è andato benissimo negli Usa e in Europa”.  

Attacco al potere – Morgan Freeman

Attacco al potere - Olympus Has Fallen è uscito nel 2013 e ha avuto anche un sequel che ha visto la luce tre anni dopo. Gerald Butler era il protagonista principale delle due pellicole ma, tra gli attori, figurava anche Morgan Freeman nei panni di Allan Trumbull.

I due film, di genere azione/thriller, non hanno particolarmente entusiasmato Freeman. Mentre parlava del suo impegno sul set del secondo capitolo, l’attore ha dichiarato: “Questi grandi film pagano benissimo. Ci sono tante ricompense da operazioni del genere: hai un film che il pubblico andrà sicuramente a vedere. Un film che guadagnerà sul budget speso. E magari ne fanno un altro… e finiscono per richiamarti”.   

Guardiani della Galassia – Glenn Close

Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy è il titolo originale) è un film del 2014 co-scritto e diretto da James Gunn. La pellicola si bassa sull'omonimo gruppo di Marvel Comics ed è il 10º prodotto del Marvel Cinematic Universe.

Tra i protagonisti troviamo Chris Pratt, Zoe Saldana, Vin Diesel, Bradley Cooper e Benicio Del Toro. Ma, a sorpresa, spicca anche il nome di Glenn Close tra gli interpreti, nei panni di Irani Rael. Il suo personaggio era la leader dei Nova Corps e aveva lo scopo di proteggere Xandar. L’attrice ha raccontato di aver accettato di interpretare quel ruolo perché curiosa di provare qualcosa di nuovo rispetto a quello che aveva sempre fatto e per "affermare di poter essere sempre pronta per qualunque cosa". Sempre lei, però, ha onestamente aggiunto: “Faccio questi film perché poi posso permettermi di interpretare un altro tipo di pellicole… quelle che amo per davvero”. Anche in questo caso il budget elevato messo a disposizione per i “Guardiani della Galassia” ha sicuramente influito sul Sì ottenuto dall’attrice iconica.  

Lo squalo 4 – La vendetta – Michael Caine

Il quarto capitolo della saga incentrata sul celebre squalo portato (inizialmente) al successo da Steven Spielberg, è stato quello più criticato da parte del pubblico e della critica. Le recensioni stroncarono il film che, comunque, non fu un assoluto disastro al box office. Incassò oltre 51 milioni di dollari dopo esserne costati 23. Ma, tra tutti i precedenti film, fu quello che ottenne il riscontro peggiore al cinema e mise ufficialmente la parola “Fine” al franchise.

Il protagonista principale della pellicola fu Michael Caine che ammise i due motivi principali che lo convinsero ad accettare: l’ambientazione (le Bahamas) e lo stipendio ottenuto per recitare nel film. Grazie alla cifra incassata, si è potuto costruire una casa, ha ammesso lui stesso.  

Venerdì 13 – Betsy Palmer

“Non avrei mai fatto questo film se non avessi avuto bisogno dei diecimila dollari… Non l’avrei fatto” ha dichiarato Betsy Palmer, attrice tv e di Broadway molto famosa e apprezzata. Le sue parole sono legate al suo personaggio della signora Voorhees nell’horror (poi diventato cult) “Venerdì 13”. Era certa che il film non avrebbe avuto successo ma le servivano i soldi per comprare una macchina nuova e, seppur controvoglia, ha accettato di fare parte del cast. A distanza di decenni, la pellicola è rimasta uno dei simboli slasher della cinematografia mondiale.  

90210 – Jennie Garth

L’attrice, diventata famosa grazie al ruolo di Kelly Taylor in “Beverly Hills 90210” ha ammesso recentemente di essersi pentita di aver partecipato al reboot della serie originale. Parliamo di “90210”, composto da 5 stagioni e trasmesso dal 2008 al 2013.

Lei ha avuto una piccola parte ma non lo rifarebbe. Oltre al compenso ottenuto, Jennie si è pentita: “Nessuna offesa per loro. Il produttore era un amico di un amico e ricordo che si è presentato a casa mia, mi ha fatto sedere e l'ha pubblicizzata come se fosse l'occasione della vita. Mi ha chiesto di farlo e non sapevo come dire di no allora. Sono stati tutti molto gentili e mi hanno fatto i loro migliori auguri”.  

Il trono di spade – Stephen Dillane

Sembra incredibile che qualcuno possa essersi pentito di aver fatto parte di una serie cult e di successo come “Il trono di spade”. Eppure, anche in questa produzione, c’è chi ha apprezzato solamente il bonifico ottenuto.

“La cosa più importante che ho ottenuto dal Trono di spade sono stati i soldi”. Con queste dirette e chiarissime parole, Stephen Dillane ha preso le distanza dal progetto televisivo e dal personaggio di Stannis Baratheon che ha portato sul piccolo schermo. Era il figlio secondogenito di Steffon e Cassana Estermont, il lord di Roccia del Drago e aspirante re dei Sette Regni dopo la morte del fratello Robert. Appare come distante, cupo e severo, apprezzato per le sue doti da comandante militare ma senza alcuna simpatia o empatia da chi lo circonda.