Filippo Scotti racconta Io e Spotty

Il giovane attore lanciato da Paolo Sorrentino in È stata la mano di Dio ci racconta la sua esperienza sul set del suo nuovo film: Io e Spotty.

Filippo Scotti sul set di Io e Spotty

Filippo Scotti sul set di Io e Spotty

«Avevo appena finito le riprese di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino quando sono stato chiamato da Cosimo Gomez per il provino di Io e Spotty. Ho letto la sceneggiatura e sinceramente l’ho trovata subito molto affascinante, mi piaceva l’idea di dover avvicinarmi a quest’anima fragile. Era una storia non usuale che mi ha colpito e ero contento di tornare sul set con un ruolo più leggero del personaggio di È stata la mano di Dio. Con Cosimo ci siamo subito trovati e mi ha anche consigliato di vedermi un vecchio film, Lars e una ragazza tutta sua con Ryan Gosling, proprio per capire la dinamica tra questi personaggi. Mi sono anche fatto una playlist per entrare nel personaggio, ho messo cose di gruppi come i Portico Quartet, un gruppo inglese, e qualche pezzo di Darondo, un cantante americano degli anni Sessanta. La musica mi aiuta sempre molto ad entrare in un ruolo. Con Michela De Rossi non ci conoscevamo e devo dire che è stato un onore confrontarmi con un’attrice meravigliosa come lei, sul set ci siamo capiti subito. Per chi è Io e Spotty? Direi per tutti i tipi di spettatori, è davvero un film per tutti, anche perché riflette sul profondo bisogno che abbiamo degli altri in una società che tende sempre più all’egoismo...».

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