Domenica 15 Settembre 2024
ELETTRA BERNACCHINI
Cinema e Serie Tv

Il Cary Grant privato in una miniserie con Jason Isaacs: quando esce ‘Archie’

Il Lucius Malfoy di Harry Potter fa rivivere il divo di Hollywood in una miniserie che svela parti nascoste della sua vita: Bristol, la presunta morte della madre e la nascita della figlia Jennifer

'Archie'

'Archie'

Come ci si trasforma in Cary Grant. A Jason Isaacs sono serviti mento e naso prostetici, lenti a contatto, un'enorme quantità di spray abbronzante e il fortunato recupero di un nastro con su registrata un'intervista, più unica che rara, rilasciata alla fine degli Anni 70 a un giornale universitario di Los Angeles. È così che l'attore di Lucius Malfoy in "Harry Potter" è potuto diventare il protagonista di "Archie", la serie tv, in arrivo nella piattaforma streaming ITVX il 23 novembre, che svela abitudini e ossessioni di uno dei più grandi divi di Hollywood, secondo solo ad Humphrey Bogart. Jeff Pope, produttore esecutivo, ha sintetizzato la storia così: "A un bambino viene detto dal padre che la madre è morta. Venticinque anni dopo, questo bambino è diventato la più grande movie star del pianeta e scopre che la madre è viva e sta in un ospedale psichiatrico".

Dalla working-class alla Hall of Fame

Nel 1904, in un magazzino di Bristol, nasce Archibald Leach, secondo figlio di Elias Leach, operaio tessile, ed Elsie Kingdon, sarta. Quattro anni prima, il primogenito della coppia, John Leach, era morto di meningite il giorno prima di compiere un anno. Il dolore è ingestibile. Elias fa internare Elsie, dice ad Archibald che la madre non c'è più e lo affida alla nonna prima di crearsi una nuova famiglia. Archibald, nonostante tutto, vola negli Usa dopo aver finito la scuola, al seguito di una compagnia di vaudeville. Si fa strada nel teatro e a un certo punto, su consiglio di un produttore, diventa Cary Grant. Come un vero self-made man, Grant costruisce tassello dopo tassello la figura del perfetto e sofisticato galantuomo del cinema che farà sognare migliaia di fan. Mentre diventa un attore-feticcio di Alfred Hitchcock ("Il sospetto", "Notorious", "Caccia al ladro", "Intrigo internazionale"), tace, reprime e dissimula le sue origini cercando anche di mascherare l'accento britannico, riuscendoci a fasi alterne.

La figlia Jennifer

Il punto di partenza per ricostruire i due volti del divo è stata la biografia "Good stuff" curata da Jennifer Grant, l'unica figlia avuta, a 62 anni, insieme all'attrice tre volte candidata Oscar Dyan Cannon, quarta di cinque mogli. Secondo la cronaca, il protagonista di "L'erba del vicino è sempre più verde" abbandonò la carriera per dedicarsi completamente alla paternità, portando la figlia con sé anche in Inghilterra per conoscere nonna Elsie, nel frattempo ritrovata. È grazie alla partecipazione attiva di Jennifer allo sviluppo della serie che la serie garantisce un certo grado di autenticità nella ricostruzione di Archibald Leach, la persona privata che precede Cary Grant, repressa e nascosta al pubblico per tutta la vita. "Ho capito che era giusto raccontare questa storia quando mi sono ritrovata a guardare la vista fuori dalla finestra del capannone di Bristol dove mio padre era cresciuto", ha spiegato al Guardian Jennifer, anche lei divenuta un volto di Hollywood ("Babylon").

L'abbronzatura

Fuori dal set, la storia di questo gigante del cinema statunitense parla di una guerra civile interiore, tra il fulgore della vita da celebrità e il buio di una misera infanzia, tra il sole della California e la pioggia della Gran Bretagna. E parla anche dei rapporti tra genitori e figli, di Archibald con il padre e la madre e di Cary con Jennifer. Quasi quarant'anni dopo la sua morte, il mistero esistenziale del divo viene rivelato. E se qualcuno, riguardando la consegna dell'Oscar alla carriera nel 1970, si chiedesse il perché di quella pelle così scura, Peter Isaacs ha la risposta: "Per qualche motivo, era convinto di dover essere sempre il più abbronzato di tutti. Magari dava un effetto straniante dal vivo, ma in camera funzionava benissimo".