Mercoledì 24 Aprile 2024

'Boris 4', finalmente in streaming su Disney+ dal 26 ottobre

La quarta stagione della serie cult aggiorna la trama ai giorni nostri: riuscirà a bissare il successo dello show originale? L'eredità è pesante

Mercoledì 26 ottobre la va o la spacca: l'uscita in streaming di 'Boris 4' rappresenta infatti il ritorno di una serie cult e in questi casi non sono concesse vie di mezzo. Ci sono due possibilità: la quarta stagione sarà un degno proseguimento delle tre precedenti, oppure i fan passeranno il tempo a tracciare impietosi paragoni con il glorioso passato.

Boris 4 (Foto: The Apartment/Disney+)
Boris 4 (Foto: The Apartment/Disney+)

La pesante eredità di 'Boris'

La serie TV 'Boris' debutta su Fox e FX nel 2007, portando in scena un qualcosa di inedito, per il panorama italiano: una commedia satirica che prende in giro le dinamiche della produzione televisiva generalista. La trama è ambientata sul set della fiction 'Gli occhi del cuore 2': realizzata un tanto al chilo, con una sceneggiatura traballante, un cast di scarso talento, un regista volenteroso ma che si accontenta di poco. Gli addetti ai lavori riconoscono molte dinamiche a loro note, tanto che c'è chi sostiene che 'Boris' sia un documentario, persino bonario. Al di là di questo, 'Boris' si rivela ben scritto, ben recitato, brillante e feroce il giusto. Il successo arriva lento, però arriva: la seconda e la terza stagione ci portano fino al 2010, poi nel 2011 esce 'Boris - Il film', che si propone come chiusura del cerchio. Per anni i fan sperano in un ritorno che però non avviene. Poi ecco la sorpresa: la quarta stagione è annunciata in pompa magna. Sono trascorsi quattordici anni dall'ultimo episodio della stagione 3: è tanto tempo. Però le premesse di 'Boris 4' sono quelle giuste: la squadra originale è infatti tornata in forze, a parte il compianto Mattia Torre, prematuramente scomparso a luglio del 2019.

'Boris 4'

Regia e sceneggiatura sono firmate da Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, cioè due dei tre autori delle stagioni originali (manca, appunto, Mattia Torre). Ancora una volta ci ritroviamo sul set di una serie TV, con una troupe cialtrona e scalcinata al lavoro su una nuova produzione. Solo che il mondo è cambiato e adesso si lavora per le piattaforme di streaming e facendo i conti con i social e gli influencer. La trama è ambientata dieci anni dopo i fatti narrati nel film: la televisione generalista è morente e la vecchia troupe ormai guarda alle piattaforme in vista di un lavoro. L'occasione giunge quando la più importante Piattaforma europea dimostra un interessamento per la serie 'Vita di Gesù'. Quest'ultima nasce da un'idea di Stanis La Rochelle, che ne è anche protagonista e produttore, grazie alla sua SNIP (So Not Italian Production), fondata insieme all'attrice Corinna (ora diventata sua moglie). Il coproduttore è Lopez, attraverso la sua QQQ (Qualità, Qualità, Qualità). Prima però che la Piattaforma dia il via libera definitivo, è necessario che le sceneggiature siano approvate dall'Algoritmo. Con le parole della sinossi ufficiale: "Tutto sembra procedere bene, ma cosa comporterà lavorare sotto questo nuovo padrone? René saprà approfittare della nuova occasione per girare una serie finalmente di qualità? Ma soprattutto: i nostri sapranno adattarsi al mondo che è cambiato così rapidamente?".

Il cast: molti volti noti e qualche new entry

Nel cast di 'Boris 4' tornano i protagonisti delle passate stagioni: Francesco Pannofino (che interpreta René Ferretti), Alessandro Tiberi (Alessandro), Caterina Guzzanti (Arianna), Pietro Sermonti (Stanis), Carolina Crescentini (Corinna), Ninni Bruschetta (Duccio), Carlo De Ruggieri (Lorenzo), Alberto Di Stasio (Sergio), Paolo Calabresi (Biascica), Antonio Catania (Diego), Karin Proia (Karin), Corrado Guzzanti (Mariano), Luca Amorosino (Alfredo) e i tre sceneggiatori interpretati da Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti. Ci sono anche numerose new entry: per esempio Emma Lo Bianco, Cecilia Dazzi, Giulia Anchisi, Massimiliano Bruno e Giordano De Plano.  

Il trailer

'Boris 4' è composta da otto episodi: escono tutti contemporaneamente, su Disney+, il 26 ottobre.

"L'Italia come re Mida all'incontrario: tutto quello che tocca diventa merda"

Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, autori di 'Boris 4', hanno presentato la loro creatura pensando prima di tutto allo scomparso Mattia Torre: "Fare una nuova stagione senza di lui ci sembrava una follia". Poi è arrivata la proposta di provarci lo stesso "e abbiamo ripercorso il cazzeggio fatto con lui su un'eventuale nuova stagione. E gli appunti ci hanno fatto ridere e commosso. Noi l'abbiamo fatta e speriamo con tutto il cuore che a lui piaccia". Parlando poi della quarta stagione, Ciarrapico e Vendruscolo hanno detto: "Quando 'Boris' vide la luce, la televisione generalista era al suo apogeo. Da pochi anni era apparso il 'Grande fratello', che era la dimostrazione della massima potenza di quel modello, basato sull'"appuntamento". E in Italia il premier era un tycoon televisivo. Parlare di TV voleva dire automaticamente parlare dei meccanismi del mondo, fare satira. Ma negli ultimi dieci anni il panorama è molto cambiato. La TV ha perso moltissimo del suo potere e non è più il centro della comunicazione. Oggi nella fiction si parla di grande successo per numeri che dieci anni fa sarebbero stati ridicoli. Due cose fondamentali sono accadute: il peso si è spostato dall'appuntamento ai contenuti e poi questi nuovi contenuti hanno dovuto dotarsi, possibilmente, di un appeal internazionale. E questo è successo per il progressivo imporsi in tutto il mondo delle piattaforme". "È accaduto anche da noi, ma con alterne fortune, perché per misteriosi motivi non riusciamo a stare al passo con le produzioni straniere. Almeno per quanto riguarda la fiction, in Italia siamo come re Mida all'incontrario: tutto ciò che tocchiamo si trasforma in merda. Boris nel 2022 poteva ancora attaccare la buona vecchia TV per famiglie, tranquillizzante e intimamente democristiana (dato che quella TV si fa ancora, non è affatto sparita)? La risposta che ci siamo dati è che sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Di qui la necessità di cambiare alcuni assunti di base, di rinnovare la sfida. Sia la nostra - come autori - sia quella cui sono chiamati i personaggi. In qualche modo dovevamo far approdare i nostri improbabili protagonisti nel salotto buono della produzione internazionale di oggi: la Piattaforma. Non è stata una sfida facile. Dovevamo dare a tutti i personaggi un’evoluzione plausibile. Per non parlare del lutto che ha tristemente colpito il cast: la dipartita nel 2019 dell’insostituibile e meravigliosa Roberta Fiorentini, Itala. E invece anche di quello abbiamo dovuto in qualche modo parlare. In una sitcom. Si possono fare tutti questi cambiamenti e non scontentare tutti? Non lo sappiamo, ma ci abbiamo provato".

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