Giovedì 25 Aprile 2024

CIARLA, FIORILE E CA’ BIANCA ANIMA DI ROMAGNA

di Lorenzo Frassoldati

Con spirito un po’ da eremita Stefano Bariani si è ritirato a fare vino in Romagna nell’alta valle del Lamone, a 400 metri di altitudine sopra Brisighella. Il suo Fondo San Giuseppe è un piccolo paradiso naturale , un altopiano esposto a nord circondato dai boschi e ricco di biodiversità. I terreni sono limo-argillosi, calcarei, con scheletro marnoso e ricchi in sostanza organica. L’azienda acquistata nel 2008 si compone di 5 ettari di vigneto, 11 di bosco. "Quest’ultimo –dice Stefano - indispensabile al benessere dell’agro-ecosistema. Il bosco che circonda le vigne, conferisce un’eccellente biodiversità e una produzione di ossigeno che rendere l’aria più salubre". Fare vini buoni che fanno bene a chi li beve, è la filosofia di Bariani, che si sublima nella scelta prima del biodinamico poi del biologico: 25mila le bottiglie prodotte, con obiettivo 30mila. La filosofia anti-chimica si comprende guardando i bei filari di vigna intercalati da strisce verdi di favino che, una volta trebbiato, diventa un concime naturale. Vini naturali ma non rustici, perché Stefano (agronomo) ha alle spalle lunghi anni di apprendistato con un principe del vino come Angelo Gaja e poi a San Patrignano a girare il mondo come responsabile commerciale. Quindi conosce il mercato. Da qui scelte di raffinata eleganza nel packaging e nelle etichette e soprattutto la voglia di fare qualcosa di diverso: un’isola bianchista nel mare rosso del Sangiovese di Romagna. I suoi bianchi sono puliti e dinamici, di assoluta bevibilità. Come il Ciarla 2019, 100% Riesling, affinato 6 mesi in barriques ( per metà), fragrante e gustoso, in equilibrio fra grassezza e freschezza. O come l’Albana secca Fiorile 2019, sapido e ampio di agrumi e frutta. Stupisce il Trebbiano di montagna Tèra, rivalutazione di una uva povera di pianura che qui dà il meglio di sé. A fare un rosso Bariani è andato a Modigliana con 1 ettaro in affitto dalla cantina Casetta dei Frati. Una bella idea perchè il suo Ca’ Bianca 2019, sangiovese di altura, maturato solo in acciaio, è di trama elegante e sapida, snello e vibrante. Info: www.fondosangiuseppe.it

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