Venerdì 19 Aprile 2024

Chiude la casa-museo di Verdi L’ultimo atto, dopo vent’anni di liti

Il tribunale mette la parola fine allo scontro dei quattro fratelli sull’eredità

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Chiude il museo di Villa Sant’Agata, la residenza nel comune di Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza, nella quale Giuseppe Verdi visse con Giuseppina Stepponi per circa cinquant’anni, dal 1851 alla morte di lei, nel 1897. Chi la occupa ora e gestisce anche la piccola ma visitatissima struttura museale, cioè Angiolo Carrara Verdi, discendente diretto del Cigno, è stato "sfrattato" per decisione della giustizia civile che ha messo fine a una battaglia legale, tra fratelli, durata vent’anni. Domenica 30 ottobre sarà l’ultimo giorno di apertura del museo. La Corte di Cassazione ha deciso che l’eredità di Alberto Carrara Verdi, scomparso nel 2001, deve essere divisa tra i figli in parti uguali (Maria Mercedes, Ludovica, Angiolo ed Emanuela, quest’ultima deceduta nel 2020). Ma siccome nessuno dei tre è in grado di rilevare le quote dell’altro, la casa-museo – acquistata da Verdi nel 1848 – dovrà essere messa in vendita.

"Devo lasciare l’abitazione che ho tutelato e salvaguardato per 53 anni – ha annunciato Angiolo Carrara Verdi –. Per me villa e museo non sono mai state due entità separate. E dato che non posso più abitare a Sant’Agata, non posso nemmeno più occuparmi del museo. Liquiderò la società". Museo dunque chiuso, anche se per legge c’è un vincolo di visitabilità del bene che diventerà ora un onere del giudice o di chi subentrerà. "Il Tribunale probabilmente invierà un custode o un notaio che la possa tutelare – conclude l’erede di Giuseppe Verdi – mi auguro solo che qualcuno intervenga, colga l’attimo per l’acquisto, perché la paura è che rimanga abbandonata a se stessa. Speriamo ci si qualche filantropo, o lo Stato stesso che ha diritto di prelazione, che eviti succeda".

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