Chernobyl patrimonio Unesco: l’obiettivo del governo ucraino

Il nuovo ministro della Cultura ucraino ha proposto di inserire la zona che circonda l’ex centrale nucleare nella lista dei patrimoni culturali dell’Unesco

La centrale di Chernobyl

La centrale di Chernobyl

Chernobyl, che il 26 aprile 1986 fu teatro del più grave incidente nucleare della storia (assieme a quello di Fukushima nel 2011), deve rientrare tra i patrimoni dell’Unesco. È la proposta avanzata da Oleksandre Tkatchenko, neo Ministro della Cultura ucraino, alla luce del costante incremento del flusso turistico nella zona. Uno degli obiettivi di questa richiesta è anche quello di preservare gli edifici abbandonati che caratterizzano quest’area spettrale e affascinante al tempo stesso.

I motivi di questa iniziativa

La proposta del Ministro ucraino è uno degli obiettivi cardine del suo mandato cominciato appena sei mesi fa. Un riconoscimento del genere, spiega Tkatchenko, potrebbe portare un incremento del numero di turisti nella zona (aiutando economicamente un’area in enormi difficoltà economiche) e implementare un programma per conservare l’integrità degli edifici ancora intatti o semi-intatti. Il Governo ucraino si è già mosso formalmente per contattare l’Unesco nella speranza di vedere la zona di esclusione che circonda la centrale nucleare di Chernobyl nella lista dei patrimoni culturali dell'umanità, come il Taj Mahal in India, il Machu Picchu in Perù, i Sassi di Matera in Italia o Mont Saint-Michel in Francia.

Continuano ad aumentare i turisti

Il numero di turisti in visita nella zona abbandonata di Chernobyl è aumentato esponenzialmente in seguito alla pubblicazione dell’omonima serie TV nel 2019. In quell’anno, infatti, si è registrato un numero record di visitatori: 124mila in totale, di cui circa 100 mila stranieri. Si tratta di un +40% di turisti che, partendo da Kiev a bordo di un apposito pullman, si fanno portare vicino al reattore nucleare numero 4 (quello esploso nel 1986) e nella cittadina fantasma di Pripyat. Le visite, ovviamente, sono consentite solo nelle zone a bassa radioattività. E le radiazioni che si assorbono pare che siano talmente basse da non minacciare la salute degli esseri umani. Inoltre vigono delle regole ferree da seguire: non toccare nulla, non sedersi per terra, non appoggiare oggetti per terra, non raccogliere niente da terra e non mangiare, bere o fumare all’aperto.

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