Giovedì 18 Aprile 2024

Che magia: così da cent’anni ti taglio in due

Un classico dell’illusionismo, il pioniere fu Selbit nel 1921. Le donne sempre sotto la lama, ma Copperfield praticò il numero su se stesso

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Mi faccio in due. Il 17 gennaio ricorre un anniversario speciale: cento anni da quando venne rappresentato per la prima volta su un palco il numero della donna segata in due. Era il 1921 e a eseguirlo fu P. T. Selbit (pseudonimo di Percy Thomas Tibbles), al Finsbury Parl Empire di Londra.

"A quei tempi", racconta Raul Cremona, non solo volto noto tv, ma grande studioso della storia della magia, "gli illusionisti si rubavano i segreti, come si vede anche nel film di Nolan The Prestige. Capitava che uno di loro saltasse sul palco per scoprire i trucchi dell’altro. Il numero della donna segata in due fu al centro di una controversia tra Selbit e Horace Goldin, che lo eseguiva in modo ancora più clamoroso: al posto della rudimentale gigantesca sega di Selbit, ne usava una circolare. Goldin vinse la disputa legale, e proibì a Selbit, che probabilmente era il vero inventore, di usare il trucco". Il numero della donna segata in due è molto eseguito ancora oggi. "Sì, è simile al coniglio estratto dal cilindro: un grande classico – prosegue Cremona –. Ma è stato importante soprattutto dal punto di vista sociologico perché ha segnato la cristallizzazione di una messinscena sessista: l’uomo che imprigiona e addirittura taglia in due una donna. Da allora, e per moltissimi anni, la donna è sempre stata relegata al ruolo di assistente. Selbit tentò addirittura di coinvolgere la leader del movimento femminista di allora, che però all’ultimo si sottrasse".

La donna segata in due rispecchiava insomma il ruolo della donna nella società di allora... "Fu così fino agli anni ‘70 – ‘80, quando i ruoli iniziarono a ribaltarsi. In quel periodo la donna rivendica la propria autorità e capovolge il numero. Da allora ci sono state sempre più illusioniste che imprigionano l’uomo e lo tagliano in due. In un numero particolare, che si chiama, Assistant’s Revenge, l’uomo imprigiona la donna che però si libera e a sua volta immobilizza l’uomo. Ma ormai il ruolo dell’assistente è andato in disuso: spesso l’illusionista fa tutto da solo", spiega ancora Cremona.

Del trucco della donna segata in due esistono tantissime versioni: si dice che il mago Les Arnold sia stato il primo ad aver ideato una taglio con scatola trasparente nel 1976; nel ”taglio doppio” si segano due persone a metà usando due apparecchi diversi, e “mescolando” le parti tra loro; c’è la “Modern Art”, ovvero la " versione verticale della donna tagliata in due". Ma qual è la versione più spettacolare della donna segata in due?

"Sicuramente quella di David Copperfield, che ha appunto rinunciato all’assistente e ha praticato il numero su di sé – va avanti Cremona –. Copperfield è legato al letto e una lama rotante scende lentamente verso di lui. Copperfield prova a liberarsi ma non ci riesce, e la lama lo taglia in due. Pare morto, ma improvvisamente risorge. Un’esibizione del genere richiede però di investire enormi risorse". Un numero facile, alla portata di tutti gli illusionisti? "Tecnicamente non è difficile, però devi essere veloce, rapido, muoverti bene. Il numero è antico, e oggi bisogna avere un teatro e un corpo di ballo, con costi proibitivi. Una volta l’illusionista teneva in cartellone lo spettacolo per un mese, oggi si fa una rappresentazione e basta".

Ma è mai successo che qualcuno per errore abbia davvero tagliato una donna in due? "Il rischio – conclude Cremona – è zero perché la lama non attraverserà mai davvero il corpo della donna. Ma nell’illusionismo l’imprevisto è sempre in agguato. Chung Ling Soo morì nel 1918 durante l’esibizione in cui tentava di fermare una pallottola con i denti: il fucile non era a salve come avrebbe dovuto, e lui morì sul palco".

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