Charlize Theron si è sentita "minacciata" da Tom Hardy

Già sapevamo che Charlize Theron e Tom Hardy hanno avuto un rapporto difficile durante le riprese del film 'Mad Max: Fury Road' (2015), ma ora emergono nuovi dettagli e scopriamo che l'attrice si è sentita talmente minacciata da richiedere che qualcuno, sul set, la difendesse dai modi aggressivi del collega. È quanto si legge in un'anticipazione del saggio di Kyle Buchanan intitolato 'Blood, Sweat & Chrome: The Wild and True Story of Mad Max: Fury Road' (sarà pubblicato in lingua inglese a metà marzo).

Mad Max: Fury Road

Scritto e diretto dal veterano George Miller, 'Mad Max: Fury Road' è un film post apocalittico ed è il quarto capitolo di una saga iniziata nel 1979 (che però reinventa, senza dunque essere propriamente un sequel). I protagonisti sono Tom Hardy, che interpreta Mad Max vestendo i panni che originariamente furono di Mel Gibson, e Charlize Theron, che dà corpo a Furiosa, pezzo grosso all'interno della dittatura del malvagio Immortan Joe. Quando lei tradisce il suo capo, il caso del destino la porterà a collaborare con Max nel tentativo di salvare un gruppo di giovani schiave. 'Mad Max: Fury Road' fu un grosso successo di pubblico, fu recensito con entusiasmo e vinse 6 Oscar.

Charlize Theron e Tom Hardy, un set da incubo

Nonostante la riuscita del film, le riprese furono complicate dalle tensioni fra Charlize Theron e Tom Hardy, e tutte le fonti consultate da Kyle Buchanan per il suo libro concordano nel dire che la colpa fu di lui. Per esempio, arrivava costantemente in ritardo sul set, costringendo troupe e cast ad attenderlo per un sacco di tempo. In un occasione, Theron lo attese per tre ore, seduta al posto di guida del suo autoarticolato di scena, senza alzarsi per sgranchirsi le gambe o altro. Quando Hardy finalmente arrivò, lei lo accusò di essere irrispettoso e disse che i produttori avrebbero dovuto multarlo con un centinaio di dollari per ogni minuto in cui ha tenuto tutti in attesa. Secondo la ricostruzione dell'operatore di ripresa Mark Goellnicht, Hardy reagì in modo "aggressivo" e Theron "si sentì davvero minacciata. Fu un momento di rottura, e dopo lei chiese qualcuno che la proteggesse". Questo qualcuno non fu una guardia del corpo, ma una produttrice donna incaricata di fare da mediatrice. Solo che la cosa non funzionò e Theron continuò a "sentirsi sola e indifesa" (parole del produttore Doug Mitchell). Dal canto suo, George Miller stava gestendo un set complicatissimo, con scene d'azione spericolate che dovevano essere eseguite alla perfezione, pena un serio rischio per le persone coinvolte. Nel libro di Kyle Buchanan si scopre che Miller era indispettivo dalla tensione fra i suoi due protagonisti, ma anche timoroso che interferenze dall'esterno (cioè una produttrice affiancata a Theron) potessero complicargli la vita e rovinare la sua visione. "A distanza di tempo", commenta Miller, "posso dire che, se dovessi trovarmi ancora in una situazione simile, probabilmente sarei più attento".

Cosa dice Tom Hardy

Vari membri della troupe e del cast hanno confermato a Kyle Buchanan che la difficile situazione sul set fu provocata da Tom Hardy e che, per contro, Charlize Theron è "una persona con la quale è facilissimo lavorare" (parole della seconda assistente alla regia Samantha McGrady. E Tom Hardy riconosce che durante le riprese si è ritrovato in una situazione "al di sopra delle mie capacità di gestione. La pressione su entrambi a volte era schiacciante e ciò di cui [Theron] aveva bisogno era un partner migliore, forse più esperto di quanto lo fossi io. È un dato di fatto, inutile girarci attorno. Mi piacerebbe pensare che ora, che sono più vecchio e più brutto, potrei essere all'altezza di quella sfida".