Martedì 23 Aprile 2024

CEVICO E CAVIRO LA RISCOSSA DEI GIGANTI

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Tengono nei primi mesi dell’anno le vendite del vino nella Grande distribuzione (Gdo), mentre è molto forte la sofferenza tra i piccoli e medi produttori fornitori di Horeca (hotel, bar, ristoranti, enoteche, catering, ecc). In tempi di lockdown la Gdo si afferma quindi come canale unico di ‘resistenza’ per il vino italiano. Il riscontro viene dai dati Iri-Vinitaly (1 gennaio-19 aprile) con vendite +8% a volume e circa +7% a valore, con tenuta (+7,6%) dei vini a denominazione e crollo degli spumanti (-38%), tranne il Prosecco. Tra i più venduti il Lambrusco, davanti a Montepulciano d’Abruzzo, Chianti Docg ( +6,9%), Sangiovese, Barbera. Tra i grandi fornitori della Gdo i due giganti cooperativi della Romagna, Terre Cevico e Caviro, gruppi da 167 e 330 milioni di euro, in grado di proporre una gamma completa di prodotti, dal vino in brik (marchi San Crispino, Tavernello) alle bottiglie Doc e Igt a prezzi super-competitivi. "Nella crisi – esordisce Marco Nannetti, presidente Terre Cevico – gli italiani hanno riscoperto il vino come bevanda popolare, e prodotto agricolo da tavola quotidiana. Abbiamo garantito qualità a prezzi popolari per permettere a tutti di bere". "Gli italiani non hanno smesso di bere – è l’analisi di Carlo Dalmonte, presidente Caviro – hanno solo bevuto di più a casa. I nostri volumi hanno tenuto in Italia e nell’export, in particolare nei primi due mesi. Ci siamo difesi. Adesso ci sforziamo di essere ottimisti, anche se c’è preoccupazione per il sentiment economico del Paese, che affronta una recessione di dimensioni mai viste". "La dimensione industriale di Terre Cevico – continua Nannetti – con una forte diversificazione di mercato e di prodotto è stata un risorsa importante. Nella crescita di vendite in Gdo ha giocato un ruolo forte la Romagna come terra di vini popolari e di qualità, con un rapporto vincente qualità-prezzo. Sull’estero registriamo una contrazione, ma teniamo, grazie alle vendite on line e all’home delivery". I due gruppi hanno marchi premium, Terre Cevico con Masselina e Montresor (Valpolicella-Veneto), Caviro con Gerardo Cesari (Valpolicella); e hanno in comune Bolé, le bollicine romagnole base Trebbiano. Tutti prodotti da Horeca… "Questo canale è strategico per il futuro del vino italiano – insiste Nannetti – un patrimonio che va sostenuto, insieme alle cantine che lo riforniscono, non possono essere lasciate sole, soprattutto quelle medio-piccole". "Comunque la ristorazione fuori casa ripartirà – è fiducioso Dalmonte – anche se non sarà come prima. Serviranno aiuti veri del Governo, perché tutto il sistema vino Italia deve tornare ai livelli prima della pandemia".

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