Venerdì 19 Aprile 2024

Celentano e Benigni, il Sanremo dei desideri

Amadeus corteggia i due superospiti. Per Roberto il bis dopo il trionfo 2020 mentre il Molleggiato festeggerebbe i 60 anni di “24.000 baci”

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di Andrea Spinelli

Se al toto-ospiti del Festival di Sanremo mancava ancora un nome a sensazione dopo quelli di Vasco Rossi e degli Abba, ci ha pensato ieri un lancio d’agenzia ad anticipare la possibile presenza di Adriano Celentano. Anche se, esattamente come capitato nelle settimane scorse per il Kom di Zocca e per il quartetto di Waterloo, la nota si limita a parlare di "corteggiamento" e contatti in corso. Qualcosa in più di un desiderio, ma non un contratto già chiuso. Amadeus comunque conferma l’invito.

L’eventuale rentrée del Molleggiato troverebbe una suggestione in più nel sessantennale del suo debutto sanremese con 24mila baci, secondo posto al Salone delle Feste grazie anche all’abbinamento con Little Tony e allo “scandalo” di cantare le prime battute del pezzo di spalle al pubblico. Ma, mettendo mano all’almanacco, in questo 2021 cadrebbero per Celentano pure il 55° anniversario del Ragazzo della Via Gluck, il 51° della vittoria di Chi non lavora non fa l’amore, il 50° di Sotto le lenzuola, solo per rimanere ai pezzi presentati in gara. Sarà ben difficile, comunque, che l’Innamorato Pazzo, 83 anni, si lasci tentare dalle sirene di Amadeus & Co. in presenza di un Covid che lo tiene sottochiave nel villone di Galbiate ormai da un anno o giù di lì: più facile ipotizzare un eventuale videocollegamento.

L’offerta sarebbe comunque quella di potersi ritrovare all’Ariston con Roberto Benigni rinnovando così il tête à tête del 2005 a Rockpolitik, quando assieme tennero la scena per oltre quaranta minuti dedicando una irridente "lettera di scuse" all’allora premier Berlusconi. Di una possibile presenza al Festival di Benigni (che ha lo stesso manager di Amadeus, Lucio Presta, e che ha partecipato a Sanremo pure lo scorso anno con un’esegesi del Cantico dei Cantici) già si era parlato nei giorni scorsi, seppur in un’altra chiave: un omaggio a Dante nel 700° anniversario della morte. Ipotesi per altro smentita dallo stesso Presta.

Certo è che in questo momento la corazzata canora di Raiuno, con la sua durata-monstre di 300 minuti a puntata, ha estremo bisogno di riempire i vuoti lasciati in scaletta dalla rimodulazione imposta al Festival dai protocolli di sicurezza del Comitato Tecnico Scientifico (niente pubblico in sala con cui fare siparietti, o intermezzi con piazze piene di artisti e di gente fuori dall’Ariston). Largo quindi agli ospiti come la Vanoni e a uno stuolo di bellissime come Naomi Campbell, Matilda De Angelis, Elodie. "Se chiudere l’Ariston può servire a riaprire teatri e cinema siamo felicissimi, perché vanno riaperti" assicura Ama. "Il protocollo è severissimo, ma dobbiamo trovare un equilibrio tra combattere la pandemia e tornare a vivere: e non fermare la musica credo sia fondamentale".

Celentano, tuttavia, rimane un uomo di grandi sorprese con cui niente può darsi per scontato; basti pensare che nel 2004 disse sì a Tony Renis appena 48 ore prima di saltare sull’auto per la Riviera. E poi, lo studio tv che l’eroe di Azzurro ha in casa lascia sempre aperta la possibilità al videocollegamento. Comunque vada, non mancherà la musica di Celentano, se è vero che Madame per la serata dedicata alle cover ha preparato quella Prisencolinensinainciusol, considerata dal lui stesso il seme del rap italiano (ci ha scritto sopra pure una canzone). Madame la dovrebbe eseguire sui banchi di scuola – assieme a 10 suoi veri ex compagni – come fece lui in una celebre performance del ’74 davanti alle telecamere della trasmissione Formula Due.

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