Mercoledì 17 Aprile 2024

C’è tanto Zucchero in quelle cover

Si diverte a reinterpretare i brani del cuore. I duetti con Bono, Elisa, Mahmood e un De André virtuale

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di Andrea Spinelli

Si intitola Discover l’album con cui Zucchero torna a raccontarsi due anni dopo D.O.C.. Effetti della pandemia. Per non farsi mancare alcunché "Delmo" ha trovato modo pure di doppiare Clay Calloway, uno dei personaggi del film di animazione Sing 2, in uscita il 23 dicembre, lo stesso a cui nella versione inglese presta la voce Bono Vox. La bandiera degli U2 figura pure tra gli ospiti del disco di cover Discover, per duettare col soulman di Roncocesi Canta la vita, rielaborazione di Let your love be known, assieme a Mahmood, coprotagonista della Natural blues di Moby, a Elisa con Luce (tramonti a Nord Est) e alla voce registrata di Fabrizio de André in Ho visto Nina volare.

"Mi sono ricordato dei tempi in cui cantavo nelle balere e, in quanto “attrazione“, suonavo quel che cavolo volevo, dai Genesis ai Blood Sweet & Tears, dai Chicago, ai Pink Floyd o ai Jethro Tull" racconta Fornaciari. "Partendo da lì, ho composto una rosa di circa 500 brani che poi ho ridotto ai 13 della versione finale (18 nella deluxe, ndr)".

C’è pure Con te partirò.

"Ricordo che Bocelli non voleva portarla a Sanremo. Continuava a dire ‘un mi garba. Gli dissi: “sei pazzo, è straordinario“, e si convinse. Mi sono sempre detto: pensa se l’avessi fatta io. E stavolta l’ho incisa per davvero".

Ho visto Nina volare l’ha interpretata per la prima volta al Carlo Felice di Genova nel concertone in memoria di De André, perché non ha recuperato pure Las palabras de amor eseguita al Freddie Mercury Tribute?

"La verità è che fra le canzoni di Mercury quella è forse una delle meno belle. A Wembley ci misi tutta l’anima e i Queen mi supportarono benissimo, ma avrei voluto fare altro; Somebody to love, ma Brian May mi disse che l’aveva già scelta George Michael; Under pressure, ma la cantavano Bowie e la Lennox, così dovetti accontentarmi di quel che rimaneva. Mi sono rifatto, però, a un Pavarotti & Friends cantando assieme We are the champions e We will rock you".

Tra le sue cover fatte da altri, quale apprezza di più?

"Mi è piaciuta quella di Così celeste realizzata da Brian May adattando il testo in inglese. Pure la Dune mosse di Giorgia e la versione latina di Senza una donna ad opera di Juanes".

Dovendo affrontare la residency di un mese in un teatro, come sta facendo il suo amico Sting a Las Vegas, quale sceglierebbe?

"L’Opera House di Sydney, l’Apollo Theater di New York, la Fenice di Venezia e il Valli di Reggio Emilia. A Milano il mio sogno, rimasto tale purtroppo, era quello di eseguire alla Scala le mie ballate orchestrate da Ennio Morricone. Comunque ora penso al tour, 150 date che ho dovuto fermare e riprogrammare. Partirò a primavera con 14 concerti all’Arena di Verona e a maggio suonerò pure a Berlino con Eric Clapton".

Cambierebbe una sua canzone?

"Forse Donne: a 66 anni toglierei quel du du du".

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