di Riccardo Jannello Diari di famiglia. Stanno per essere pubblicati integralmente i cinque volumi dei diari di Virginia Woolf scritti fra il 1915 e il 1941, l’anno in cui la scrittrice morì suicida a Rodmell nel fiume Ouse in cui si gettò con le tasche piene di sassi. Di famiglia perché a catalogare e pubbicare le pagine della iconica londinese è stata per prima, dal 1977 al 1985 – con l’edizione integrale del 1990 –, Anne Olivier Popham, storica dell’arte cugina del grande attore Laurence Olivier e moglie, dal 1956, di Quentin Bell, artista e scrittore, nipote di Virginia essendo figlio secondogenito della sorella Vanessa Stephen, il cognome da nubile della scrittrice. Anne Olivier, intellettule fra le più importanti del secondo dopoguerra inglese animatrice di associazioni culturali e di salotti letterari, è morta nel 2018 un mese dopo avere compiuto i 102 anni, mentre Quentin era morto nel 1996 a 86. L’attività di prosatrice e saggista di Virginia progredì parallelamente a quella di attivista per i diritti delle donne e la parità nei confronti degli uomini. Lottava nel movimento del fabianesimo – col marito Leonard Woolf – affinché i lavoratori potessero avere accesso al controllo dei mezzi di produzione così come fece parte del Bloomsbury Group con il quale ambiva a favorire pacifismo e femminismo. Nei suoi scritti saggistici e critici di inizio Novecento assunse la difesa delle suffragette per il diritto di voto alle donne. E la sua passione gay, le molte relazioni, ne fecero un’icona della libertà sessuale. Ma al tempo stesso influirono sulla sua psiche in modo determinante: una complessità che già l’aveva portata in gioventù a tentare il suicidio, che poi le è riuscito il 28 marzo 1941 all’età di 59 anni dopo avere scritto un ultimo capolavoro, Tra un atto e l’altro, uscito postumo: "Perché perdere una ...
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