Mercoledì 17 Aprile 2024

“Caro Alberto“, con passione Le lettere dei fan a Sordi

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"Gentile Alberto ho 19 anni e sono un suo grandissimo ammiratore, non mi stanco mai di rivedere un suo film, una passione che mi è stata trasmessa dai miei genitori che in suo onore mi hanno chiamato Alberto" (1998). "Carissimo, vengo con la presente a proporle la realizzazione di un meraviglioso ed impegnativo film a livello internazionale, un vero capolavoro. Resto in attesa di una sua chiamata" (1988). "Egregio Alberto Sordi sono una nonna di 83 anni con ben 19 nipoti e tre pronipoti. Alla messa del mio paese alla fine del Vangelo il celebrante ha letto il messaggio da lei rivolto ai giovani a proposito dei nonni. Sono stata veramente colpita dalle sue parole e la ringrazio".

Tre esempi tra migliaia di lettere conservate, catalogate, archiviate da Alberto Sordi nell’arco della sua lunga carriera, messe via con rispetto, in spazi adeguati nella grande villa di via Druso 45 a Roma. Un tesoro ritrovato che la Fondazione Museo Alberto Sordi ha voluto rivelare con un libro diverso da tutti gli altri in circolazione sul grande attore, Caro Alberto.

Il volume, edizioni Laterza, è stato curato dal critico Alberto Crespi con la prefazione di Walter Veltroni e Carlo Verdone. "Nelle tantissime lettere che ho letto per la selezione del libro – dice Crespi – davvero poche sono quelle negative, c’è un medico che rimprovera di aver rovinato l’immagine con il dr. Guido Tersili medico della mutua, ma certo è un hater soft rispetto a quelli che infestano i social".

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