Carnevale: perché si chiama così. Quali sono i più antichi in Italia

Da dove arriva la parola? Quando sono stati inventati i coriandoli? Qual è il Carnevale più antico e qual è il più lungo?

Si pensa che Carnevale derivi dal latino "carne(m) levare", ossia "togliere la carne"

Si pensa che Carnevale derivi dal latino "carne(m) levare", ossia "togliere la carne"

Come tutte le feste di origine antica, anche il Carnevale porta con sé tante curiosità che magari non tutti conoscono. Sapete ad esempio da dove ha origine il nome, oppure quando sono nati i coriandoli? Scopriamolo qui sotto, insieme ad altre informazioni interessanti e divertenti.

Giovedì grasso: perché si chiama così il primo giorno di Carnevale

L'origine del nome

Sull'etimologia della parola Carnevale esistono varie ipotesi. La più diffusa e accreditata ne indica l'origine nell'espressione tardo latina carne(m) levare, ossia togliere la carne, eliminarla dall'alimentazione, in riferimento al periodo che precede l'astinenza della quaresima. Alcuni sostengono che si sia giunti al termine attuale passando da carne, vale, ossia addio carne ("vale" era il saluto di commiato in latino). Suggestiva ma marginale l'ipotesi che rimanda invece a carni levamen, sollievo della carne, a indicare la breve pausa che l'uomo può concedersi dalle privazioni della sua vita quotidiana. La seconda teoria principale, ritenuta in generale meno credibile, evoca l'antica usanza del carrus navalis (da cui in seguito car naval), una nave-carro su ruote che veniva trainata durante le processioni delle festività di marzo in epoca imperiale e che si sarebbe tramandata qua e là fino al Medioevo.  

Curiosità sul Carnevale

I Carnevali di origine più antica in Italia sono quello di Venezia e quello di Fano, la cui prima citazione nei documenti risale rispettivamente al 1296 e al 1347. Il più lungo di tutti è quello di Putignano in Puglia, che inizia già il 26 dicembre e prosegue fino al martedì grasso. Ogni regione ha le sue maschere tradizionali, alcune delle quali hanno conquistato una popolarità nazionale, come l'Arlecchino e il Pantalone veneziano o il Pulcinella della Campania. Ma forse non avrete mai sentito nominare il Farinella della Puglia, il Mosciolino delle Marche, il Giangurgolo della Calabria, i Babaci del Friuli-Venezia Giulia e gli Schnappviechern dell'Alto Adige. Infine, da dove arrivano i coriandoli? Durante il Carnevale nel Rinascimento si lanciavano dei confetti fatti di semi di coriandolo ricoperti di zucchero; in seguito si utilizzavano palline di carta e di gesso. La paternità dei coriandoli di carta moderni è discussa: è stata rivendita dal milanese Enrico Mangili e dal triestino Ettore Fenderl, che li avrebbero "inventati" nel 1875 e nel 1876.