Quando è Carnevale 2022: le date. Martedì grasso a marzo

Inizia convenzionalmente con il giovedì grasso e termina il martedì successivo. A Milano si va avanti fino al sabato dopo: ecco perché

La pandemia di Coronavirus è in una fase diversa, rispetto all'anno scorso, ma il Carnevale 2022 ne risentirà comunque: per esempio, quello celeberrimo di Rio de Janerio è stato rinviato ad aprile. Restano però invariati alcuni elementi che lo accompagnano da secoli e ne fanno un punto fermo nelle ricorrenze annuali: ad esempio le date in cui si festeggia, che sono diverse tra le zone d'Italia che seguono il rito ambrosiano e quelle che adottano il rito romano.

Approfondisci:

Giovedì grasso 2022: data e perché il primo giorno di Carnevale si chiama così

Giovedì grasso 2022: data e perché il primo giorno di Carnevale si chiama così

Carnevale 2022, le date: in quali giorni si festeggia

La regola comune è che il Carnevale inizia il giovedì grasso e termina il martedì grasso, cinque giorni più tardi. Ogni anno le date dipendono da quando cadono la Quaresima e la Pasqua: infatti il martedì grasso è l'ultimo martedì prima del mercoledì delle Ceneri, che nel rito liturgico romano inaugura la Quaresima. Quindi nel 2022 si comincia giovedì 24 febbraio e si termina martedì 1 marzo. Fanno eccezione le aree che ricadono nell'arcidiocesi di Milano e in alcune diocesi limitrofe, dove viene adottato il rito introdotto da Sant'Ambrogio e chiamato di conseguenza ambrosiano. Ancora una volta fa testo la Quaresima, che però in questo caso non è inaugurata dal mercoledì delle Ceneri bensì dalla domenica successiva. Quindi il carnevale meneghino inizia e finisce più tardi (per questo motivo è anche detto "vecchio"). Nel 2022 il culmine, cioè il sabato grasso, sarà il 5 marzo.

La storia del Carnevale

La storia del Carnevale ha origini antichissime e inizia con le feste dionisiache greche e con i saturnali romani. Entrambi questi eventi erano caratterizzati dalla celebrazione per il rinnovamento dell'ordine costituito, spesso associato all'arrivo della primavera e dunque a una rinascita dopo il periodo invernale. Il festeggiamento dell'ordine ritrovato avveniva solitamente dopo un breve periodo nel quale era consentito un suo ribaltamento: per esempio con l'annullamento temporaneo delle gerarchie sociali o delle norme di condotta civile. Insomma, in questi giorni erano accettati comportamenti che in altre occasioni sarebbero stati sanzionati: ad esempio la dissolutezza dei costumi o lo scherzo dissacrante e persino violento. In epoca medioevale, ad esempio, non era difficile assistere a sermoni sconci tenuti da persone comuni sugli altari delle chiese. A partire dal medioevo alcuni eccessi carnevaleschi furono progressivamente ridotti e poi annullati: per esempio non fu più possibile utilizzare un altare per dire sconcezze. E sempre in questo periodo, più precisamente nel XIII secolo, nacque il termine "Carnevale". Gli storici ritengono che sia derivato dalle parole latine carnem levare, cioè eliminare la carne: riferimento all'ultimo banchetto prima del digiuno quaresimale. Da quel momento in avanti, alcune caratteristiche si sono cristallizzate e, per certi versi, oggi festeggiamo questa ricorrenza in modo non dissimile da come accadeva secoli fa.