Martedì 16 Aprile 2024

Caovilla: "La mia arte ai piedi delle donne"

Una mostra celebra i 50 anni del sandalo-serpente “Cleo“: "Per crearlo mi sono ispirato a un antico bracciale romano simbolo di nobiltà"

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di Eva Desiderio

Scarpe come opere d’arte ai piedi delle donne di tutto il mondo. Oggetti del desiderio, tra perle e pizzi, cristalli e rasi, nate dal genio creativo di Fernando Caovilla che 50 anni fa ha dato vita a un brand di calzature unico e desiderabile, René Caovilla, che ha calzato celebrity come Jessica Chastain, Jennifer Lopez, Juliette Binoche, Eva Herzigova, Bella Thorne, Sandra Bullock, Zendaya, Nicole Kidman, Gal Gadot , Uma Thurman, Michelle Rodriguez, Bella Hadid e Rihanna. E ora si fa festa con Fernando Caovilla, la sua famiglia e le maestranze d’arte a Milano, per la settimana della moda femminile dell’inverno 2023-2024 che comincia il 22 e fino al 27 racconta colori e tendenze di un Made in Italy che è tornato a piacere all’estero, specie in America. Una carrellata di sfilate eccelse, alcuni debutti, giovani in primo piano secondo i programmi illuminati della Camera Nazionale della Moda Italiana presieduta da Carlo Capasa.

Nell’ambito di questo appuntamento fondamentale e internazionale della fashion week milanese si colloca la mostra The Art Of Dreams: Cleo, A Style Icon For 50 Years che celebra i 50 anni di Caovilla nello showroom a Milano con pezzi d’archivio e con anche un volume per raccontare la nascita e l’evoluzione dell’icona Cleo, il sandalo-serpente nelle sue mille versioni a tacco alto e laccini che si arrampicano sulle gambe delle star o di chi si sente una star e sfoggia il tacco 12 con disinvoltura.

La maison Caovilla è stata fondata quasi 90 anni fa dal padre del Cavaliere del Lavoro Fernando Caovilla, Edoardo, e poi diventata un brand di moda col lancio di Cleo 50 anni fa. "Durante una mia visita al Museo Archeologico di Napoli rimasi affascinato da un bracciale romano a forma di serpente del I secolo a.C., simbolo di nobiltà", ricorda René Fernando Caovilla, "così ho immaginato di adattare il bracciale a una mia creazione per avvolgere elegantemente la caviglia. Nasce così Cleo, il nostro emblema di distintività".

Cleo è stato esposto al MoMA di New York nel 1975, un traguardo che lo ha reso un’icona di arte moderna. Nel corso dei decenni, la maison ha disegnato tante variazioni sul tema, interpretando i tempi con i modelli col tacco stiletto, ma anche rocchetto e flat.

Cavalier Caovilla, quando ha capito che le calzature femminili erano la sua vita?

"Avevo 14 anni e ho iniziato a lavorare coltivando la passione che mio padre sin da bambino aveva con sé e mi ha trasmesso. Evidentemente era scritto nel Dna della mia famiglia perché anche il mio papà pur essendo un artigiano produceva delle calzature raffinate ed eleganti. Dopo un periodo di studio a Parigi, ho realizzato quanto mi piaceva fare: dare risalto alla figura femminile esaltandola con un tacco alto e rendendo così il corpo più sinuoso grazie alle mie calzature. Ho avuto successo, nel 1999 ho aperto il primo negozio a Milano nel triangolo d’oro del fashion. Oggi ho 15 boutique nel mondo e 115 monomarca alti di gamma in tutto il mondo".

La sua fabbrica è in una villa palladiana a Fiesso d’Artico, lungo il Brenta. Qui nascono creazioni uniche, realizzate tutte a mano. Molti sui colleghi lamentano che nella manifattura non c’è ricambio generazionale: come ci si difende dal pericolo di veder scomparire l’alto artigianato?

"Le nuove generazioni hanno voglia di far parte di una realtà che è unica nel settore ed è una peculiarità della mia regione, il Veneto. Tutto il passaggio generazionale è diventato facile perché la fabbrica oggi è vista come un luogo attraente: le nuove tecnologie l’hanno resa moderna, interessante, aspirazionale. La vera forza sta nei giovani, in tutti quei ragazzi che hanno preso il posto dei genitori in fabbrica dando continuità a una tradizione artigiana che trova pochi eguali nel nostro Paese. L’età media di chi lavora oggi con me va dai 30 ai 35 anni".

La sua è un’azienda ancora tutta familiare e di sua proprietà. Quante tentazioni di cedere il passo ai colossi del lusso?

"Le dico la verità: non ho e non ho avuto mai nessun tipo di tentazione. Cedere l’azienda non è nella mia visione del futuro e nei miei piani".

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