Giovedì 18 Aprile 2024

Perché si lasciano i cani, non sempre è colpa del Covid. I motivi

Secondo un sondaggio dell'Enpa, il 23% degli animali ceduti erano in casa da più di 5 anni. Non rientrano quindi nei dati degli animali adottati in tempo di pandemia

Il cambio della routine famigliare può determinare un 'abbandono' del cane

Il cambio della routine famigliare può determinare un 'abbandono' del cane

Roma, 13 agosto 2022 - Il fenomeno dell'abbandono degli animali domestici, soprattutto in estate, sta diventando una desolante consuetudine. Nonostante la costante sorveglianza e il monitoratoraggio delle associazioni animaliste e del Ministero della Salute, è un comportamento che si ripete e cresce ogni anno: "Solo in due settimane a giugno - segnala l'Enpa - abbiamo ricevuto una pioggia di segnalazioni e recuperato 1.000 cuccioli di cane. Soprattutto al Sud". Non solo i cani vengono abbandonati, anzi. Essendo i gatti quasi sempre senza microchip è più facile allontanarli. 

L'Enpa ha condotto un sondaggio su 220 sezioni locali dell'associazione, per capire le motivazioni che spingono gli italiani a cedere i propri cani, cioè ad affidarli ad altri o a strutture. Un analogo sondaggio sugli abbandoni, invece non è possibile, visto che chi abbandona di sicuro non lo racconta. 

Tra i motivi per cui si decide di lasciare il proprio cane c'è la difficoltà a mantenerlo, il decesso del proprietario, oppure un novità in famiglia (come l'arrivo di un figlio). Ma qual è l'effetto del boom di 'adozioni' durante la pandemia? In realtà scarso perché quasi la metà dei cani erano in casa da 2-5 anni (44%) e una quota consitente (23%) da oltre 5 anni.

Ecco tutte le motivazioni raccolte dall'Enpa.

Decesso del proprietario

Dal sondaggio è emerso che tra le cause principali della cessione lo scorso anno, c'è il 62% delle Sezioni che indica la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell'animale, il 53% indica, invece come causa, il ricovero dei proprietari.

Aggressività

Un dato molto alto - il 53% delle Sezioni - riferisce cessioni dovute all'aggressività dell'animale. Dove per aggressività però, in alcuni casi, sono incluse anche piccole lesioni come graffi o contusioni che bastano per giustificare l'allontanamento dell'animale. In questo caso il caldo sicuramente non sta aiutando (statisticamente favorisce l'aumento di aggressività negli animali).

Nuova routine famigliare 

Una delle cause indicate è anche l'adattamento alle nuove routine familiari che portano stress ad umani ed animali.

Crisi economica

 Sulla cessione degli animali incide anche la crisi economica, segnalata dal 45% delle sezioni. Poi si dà via l'animale per l'arrivo di un bambino in famiglia (33%). Si aggiunge anche il cambiamento delle abitudini post covid, e quindi il ritorno al lavoro e i trasferimenti di città.

Da quanto tempo il cane era in casa?

Da quanto erano in famiglia i cani ceduti? Erano animali presi durante il lockdown? La cosa interessante è che ben il 44%, sono cani che erano in famiglia da 2-5 anni, dunque non sono stati presi durante la pandemia per avere compagnia, fare le passeggiate o quant'altro.

I cani ceduti erano in casa da cinque anni

Significativo anche che il 23% di cani ceduti avevano più di 5 anni, probabilmente quelli legati alla morte o alla malattia del proprietario. Il 24% invece erano arrivati da un anno o meno, quindi in piena crisi pandemica. Sicuramente il ritorno alla normalità ma anche le adozioni via internet non hanno aiutato. Si continua a scegliere un animale da compagnia come fosse una borsa, scegliendolo in base ad una foto online senza considerare la compatibilità della personalità dell'animale con le routine familiari.

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