C’è Il sogno del cammino (Aboca, 176 pp, 12 €), come dice il titolo del piccolo, prezioso libro, ma ci sono anche gli incubi e il mal di vivere che spingono a camminare nella notte della metropoli, nel mezzo di un’umanità marginale, invisibile, un’umanità di scarto. Antonio Moresco, in due intensi interventi, racconta il suo rapporto col camminare, iniziato nella sofferenza e proseguito nei lunghi cammini “politico-poetici“ dell’associazione Repubblica nomade, alla ricerca di un varco nel buio del presente: camminare per incontrare l’imprevisto.
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