Venerdì 11 Luglio 2025
MARTINA MUZIO
Magazine

"Cambiare il mondo?. Sì, ma con dolcezza". La ricetta di Frolla

Cambiare il mondo con dolcezza. È molto più di uno slogan per Frolla Microbiscottificio, cooperativa sociale nata a Osimo, nelle...

Cambiare il mondo con dolcezza. È molto più di uno slogan per Frolla Microbiscottificio, cooperativa sociale nata a Osimo, nelle...

Cambiare il mondo con dolcezza. È molto più di uno slogan per Frolla Microbiscottificio, cooperativa sociale nata a Osimo, nelle...

Cambiare il mondo con dolcezza. È molto più di uno slogan per Frolla Microbiscottificio, cooperativa sociale nata a Osimo, nelle Marche, e diventata in pochi anni un punto di riferimento nazionale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Il fondatore Jacopo Corona racconta la nascita del progetto, le sfide affrontate, i traguardi raggiunti, come l’apertura del primo supermercato inclusivo d’Italia e l’invito all’Onu in occasione della 18ª conferenza sui diritti delle persone con disabilità.

Come nasce Frolla?

"L’idea ha preso forma tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, quando Gianluca Di Lorenzo e io abbiamo deciso di unire le nostre competenze nella pasticceria per proporre un nuovo approccio all’impresa sociale dedicata all’inserimento lavorativo di giovani con disabilità. Il progetto è partito nelle Marche dove non c’erano strutture di questo tipo e nel gennaio 2019 siamo diventati una cooperativa".

Quanto ha influito la campagna di crowdfunding nella realizzazione del progetto?

"Molto. Oltre ai risultati economici, la nostra realtà ha iniziato a farsi conoscere sempre di più grazie al passaparola e a una presenza attiva sui social. Col tempo, è nato un forte senso di impresa collettiva, una comunità coesa, favorita anche da un territorio fatto di piccoli paesi dove il valore sociale è ancora molto sentito".

Quali difficoltà avete riscontrato?

"La prima riguarda l’inserimento lavorativo dei ragazzi, soprattutto in un territorio frammentato come quello marchigiano, con molti comuni e servizi sociali diversi. Il dialogo tra enti è spesso complesso. In più, la carenza di trasporti e il fatto che molti ragazzi non siano automuniti ci spinge a trovare soluzioni logistiche che garantiscano loro autonomia e accesso al lavoro".

E oggi?

"Negli ultimi anni siamo cresciuti molto, sia in termini di visibilità che di numeri. Oggi contiamo 35 dipendenti. Vogliamo essere uno stimolo, un esempio che spinga altre imprese ad assumere ragazzi con disabilità, promuovendo una cultura del lavoro più inclusiva".

Qual è la giornata tipo di un dipendente?

"I ragazzi lavorano con un contratto part-time, massimo quattro ore al giorno, suddivisi in due turni: otto-dodici e quattordici-diciotto. Dopo una fase iniziale di rotazione tra laboratorio, magazzino, supermercato ed eventi esterni, ciascuno sceglie poi il ruolo più adatto alle proprie capacità".

Pensa di aver raggiunto un buon equilibrio tra logica del prodotto e impegno sociale?

"Assolutamente sì. La crescente visibilità ha favorito il lancio di nuovi progetti, attivi oggi su scala nazionale e internazionale, contribuendo a un sensibile incremento del fatturato. Tra i risultati più significativi, una recente collaborazione con una nota azienda americana che segna un importante passo oltreconfine. Il gruppo si trova ora in una fase di evoluzione organizzativa. È stata inaugurata una nuova sede e un’altra è in programma, con l’obiettivo di replicare il modello Frolla mantenendo coerenza e stabilità".

Un esempio di questa espansione è CioccoFrolla? "Esatto. Nel 2023 abbiamo deciso di metterci in gioco anche nel mondo della cioccolateria. Abbiamo iniziato a produrre alcune materie prime, tra cui il cioccolato, ampliando così la nostra linea di prodotti. Una scelta che ci ha permesso di diversificare l’offerta, aprire nuovi locali e far crescere ancora di più il nostro progetto".

L’ultima novità?

"Il Frolla Market, aperto il primo marzo, tre mesi fa, rilevando un supermercato che altrimenti avrebbe chiuso. Insieme alla cooperativa Coal abbiamo deciso di dargli nuova vita. Abbiamo riassunto tutti i dipendenti, e al loro fianco oggi lavorano persone con disabilità, secondo il modello di inclusione che caratterizza da sempre il nostro approccio. Così è nato il primo supermercato inclusivo d’Italia, dove non si viene solo a fare la spesa. C’è un bar dove fare colazione, uno spazio per pranzi veloci e anche per un aperitivo. L’ambiente è allegro, inclusivo e accogliente, dove le persone si prendono del tempo per socializzare. Alla base c’è una filosofia della "lentezza".