Così il cambiamento climatico cambierà la coltivazione del caffè

Nei prossimi decenni le principali zone di produzione diventeranno sempre meno adatte alle colture del caffè, a causa del riscaldamento globale

Con il riscaldamento globale le coltivazioni di caffè saranno costrette a "traslocare"

Con il riscaldamento globale le coltivazioni di caffè saranno costrette a "traslocare"

Il destino del caffè è strettamente legato all'andamento del cambiamento climatico, che avrà un impatto sulla sua qualità, sulla sua disponibilità e sull'economia di molti paesi. È cosa ben nota da tempo che l'aumento delle temperature globali renderà le principali zone di produzione sempre meno adatte alla coltivazione della pianta. Una nuova ricerca dell'Università di scienze applicate di Zurigo ha approfondito questo aspetto e colmato alcune lacune, combinando varie proiezioni sul cambiamento climatico da qui al 2050 con le caratteristiche del terreno, un fattore importante per capire quanto una regione sia idonea per la crescita del caffè. L'analisi è stata estesa anche ad altri due prodotti agricoli di grande rilevanza economica, gli avocado e gli anacardi, il cui consumo è cresciuto rapidamente negli ultimi anni. In base al modello elaborato dai ricercatori, le aree adatte alla coltivazione del caffè diminuiranno drasticamente – in media del 50% – in molti dei principali paesi produttori di Arabica, la varietà più pregiata. A soffrire maggiormente dell'impatto del cambiamento climatico saranno Brasile, Colombia, Vietnam e Indonesia. Per quanto riguarda gli avocado, saranno colpiti soprattutto Repubblica Dominicana, Perù e Indonesia; per gli anacardi India, Costa d'Avorio e Benin. Viceversa altri paesi, ai confini della "fascia" dove oggi si concentra gran parte della produzione, vedranno aumentare le zone adatte alla coltivazione di queste piante, in alcuni casi anche in modo significativo: fra gli altri Argentina, Stati Uniti, Sudafrica e Africa orientale, Cina e Nuova Zelanda. "I risultati indicano la necessità, nei principali paesi di produzione, di mettere in campo adattamenti per rispondere al cambiamento climatico, come ad esempio la coltivazione di varietà adatte a temperature più alte o a minori precipitazioni", concludono i ricercatori, "Bisognerà inoltre adottare strategie per mitigare l'impatto ambientale dell'espansione di queste colture in nuove aree", legato ad esempio alla deforestazione per liberare terreni agricoli. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos One.