Cambiamento climatico, nei paesi ricchi per molti non è un problema

Uno studio ha indagato su come viene percepita la questione: gli Stati Uniti e i paesi europei sono fra i meno preoccupati

I paesi più sensibili e i più indifferenti al problema dei cambiamenti climatici

I paesi più sensibili e i più indifferenti al problema dei cambiamenti climatici

La preoccupazione per i cambiamenti climatici è un sentimento universalmente condiviso nel mondo, ma in alcuni paesi non poche persone minimizzano la questione: in Svezia, ad esempio, che pure è la patria di Greta Thunberg. All'interno del Digital News Report 2020 redatto dal Reuters Institute, una vastissima analisi sullo stato del giornalismo, uno spazio è stato dedicato proprio alla percezione della gravità del problema. Dallo studio è emerso che in media, nei quaranta paesi in cui si è svolta la ricerca, il 69% delle persone intervistate ha definito i cambiamenti climatici un problema estremamente o molto serio, il 19% si è detto mediamente preoccupato, il 9% non lo considera un problema grave. Andando a guardare i risultati nei singoli paesi, i dati mostrano scarti rilevanti. Quelli in cui si è registrata una sensibilità più spiccata sono il Cile, il Kenya, il Sudafrica, la Turchia, le Filippine, il Portogallo e la Croazia, con valori fra il 90% e l'85%. In Italia il problema è considerato molto grave dal 74%, mentre è tale per il 53% dei danesi, il 50% degli svedesi, il 42% dei norvegesi e il 41% degli olandesi. In media, a livello globale, solo il 3% liquida la questione come per nulla seria. I paesi dove l'indifferenza è più diffusa sono gli Stati Uniti (il 12% degli intervistati), la Svezia (il 9%), l'Australia (8%), la Norvegia (7%) e i Paesi Bassi (5%). Secondo lo studio, ciò potrebbe essere dovuto a un distacco rispetto all'argomento, allo scetticismo nei confronti della scienza o al timore dell'impatto sull'economia prodotto dalle misure per contrastare il cambiamento climatico. Gioca anche un ruolo l'inclinazione politica delle persone intervistate. Per esempio, negli Stati Uniti il problema è considerato molto grave dall'89% dei soggetti che si definiscono di sinistra, dal 61% da quelli di centro, dal 18% da quelli di destra. In Svezia i valori si assestano rispettivamente sul 75%, sul 54% e sul 26%. La media fra tutti i paesi presi in esame è dell'81% per le persone posizionate a sinistra, del 71% per quelle al centro e del 58% per quelle a destra. Leggi anche: - I cambiamenti climatici fanno crescere sempre più piante. Ma è un bene?- Riscaldamento globale, specie marine in fuga verso i poli- Non è troppo tardi per salvare gli oceani: potremmo farcela entro il 2050

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