Callas inedita, l’amore tossico di Casta Diva

“The Guardian” anticipa le scoperte di Lyndsy Spence: "Onassis la drogava per fare sesso". Ma altre testimonianze smentiscono

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di Carla Maria

Casanova

Escono nuove inquietanti indiscrezioni sul privato di Maria Callas. Sono annunciate da Lyndsy Spence, scrittrice irlandese di anni 33, il che significa che la Callas non l’ha mai né vista, né sentita (almeno dal vivo). Pare però che sia venuta in possesso di un epistolario inedito e segretissimo (non sono specificate le fonti). Il fatto è allettante specie per chi dichiara che la sua passione è pescare nel torbido (primo libro la biografia scandalosa di Margaret duchessa di Argyl) e dunque Lyndsy ci piomba su (sull’epistolario) e trae, nel libro che pubblicherà il 1° giugno Cast a Diva: The Hidden Life of Maria Callas, informazioni davvero thrilling.

Ecco alcuni esempi, anticipati da The Guardian: secondo la Spencer le lettere inedite ritrovate che risalgono al periodo della famosa relazione (’57-’68) tra la Callas e Onassis, svelano una realtà di tormenti, "torture" e violenze fisiche, che nel ’66 "arrivarono a metterla in pericolo di vita". "Ci sono anche – rivela l’autrice – i diari di una delle sue amiche più care che raccontano come Onassis la drogasse, soprattutto per ragioni sessuali, ovvero per stuprarla".

Altre novità: Maria avrebbe parlato molto male ("è un pidocchio; passa per milionario ma non possiede il becco di un quattrino") di Giambattista Meneghini con cui fu sposata dal 1949 al ’59: "Mio marito mi sta ancora infastidendo, dopo avermi privato di metà del mio patrimonio ed essersi intestato tutto a suo nome, da quando ci siamo sposati… sono stata una stupida a fidarmi di lui". Poi tanti altri veleni: l’odio di Maria per la madre e il padre che la tormentavano chiedendole solo soldi ("Sono stufa dell’egoismo e dell’indifferenza dei miei genitori nei miei confronti ... non voglio più relazioni. Vorrei maledire il momento in cui ho avuto dei genitori"), quello per la Tebaldi ("È cattiva e furba")...

In un tempo in cui da mesi non si parla altro che di vaccini, è un diversivo che ci voleva. O forse no. Anzi, no senz’altro, perché tutto quello che viene “scoperto“ è già stato detto, in altra forma magari, più consona alla realtà. Che Maria Callas, nata a New York il 3 (o 4) dicembre 1923 da genitori greci e morta a Parigi il 16 settembre 1977 è noto. Ma già c’è un’incognita, in quanto sulla morte non si sa esattamente. Suicidio? Abuso di farmaci? Il soprano faceva smodato uso di tranquillanti. La cremazione avvenuta in quattro e quattr’otto senza autopsia non ha aiutato le cose. Non si sa nemmeno se le ceneri sparse nell’Egeo fossero veramente le sue. Meneghini si trovava a Parigi quando la cassetta fu rubata dal Père Lachaise e quando io gli chiesi a bruciapelo se l’avesse fatta rubare lui, per portarsela a Verona, non rispose e guardò altrove.

Che Maria Callas divorziò da Meneghini perché innamoratasi di Onassis non è una novità. Che poi lui trovò più conveniente sposarsi con Jacqueline Kennedy, vedova del defunto presidente degli Usa e che per questo mollò senza tanti complimenti la Callas, è anche arcinoto. Che lui (sempre Onassis) passata la “scuffia” la trattasse villanamente, è anche noto, e pure che lei avesse reazioni comprensibili, sia nei confronti del marito diventato ingombrante, sia poi in quelli di Onassis, che risposato, tornava a vederla a Parigi tormentandola (psicologicanente). Di Onassis lei si era innamorata soprattutto fisicamente, non c’era nessun bisogno che lui la drogasse per ottenere i suoi favori.

Che Meneghini fosse “senza un quattrino” quando l’aveva incontrata è una panzana assoluta. Lui era un imprenditori ricchissimo (o comunque ricco) titolare di una ditta di latterizi, che cedette ai fratelli per dedicarsi alla carriera della moglie. Andate un po’ a Verona a informarvi. Che la Callas parlasse male di Renata Tebaldi, sua eterna rivale pare plausibile, tra colleghe rivali. Poi però si incontrarono e si abbracciarono al Met, il 16 settembre 1968 quando la Tebaldi trionfò in Adriana Lecouvreur e la Callas non cantava più (sarebbe morta lo stesso giorno, nove anni dopo). È che ora sono morti tutti e gli epistolari, specie se molto postumi, si costruiscono a piacere.

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